Animalisti Italiani denuncia due gravissimi casi di maltrattamento al Bioparco di Roma, vera e propria prigione per gli animali ivi rinchiusi.
Vi proponiamo la lettera aperta scritta dal nostro Presidente Walter Caporale alla Sindaca Virginia Raggi, in cui si espone l’accaduto con richiesta immediata di azione per salvaguardare la vita degli animali rinchiusi in questa struttura, dove il lockdown per loro è tristemente eterno.
Tra le vittime dell’intromissione dell’uomo nei perfetti meccanismi della natura, questa bellissima elefantessa di cui vi mostriamo lo struggente e straziante video:
LETTERA
Al Sindaco di Roma Virginia Raggi
Via del Campidoglio, 1 – 00186 Roma
protocollo.gabinettosindaco@pec.comune.roma.it
dipambiente.tutelaanimali@comune.roma.it
Roma 24/02/2021
Gentile Sindaca Raggi,
Roma si è dotata già dal 1993, prima città in Italia, di un ufficio per i diritti degli animali.
Eppure riscontriamo quotidianamente problemi e mancanze gravi da parte di questa amministrazione che riguardano il benessere e la tutela degli animali della Capitale: dalla permanenza delle botticelle sul territorio, solo spostate nei parchi e ville, in contrasto con quanto Lei aveva affermato durante la sua campagna elettorale, passando per la carenza di oasi feline, senza dimenticare le emergenze determinate da randagismo e maltrattamenti o la cattiva gestione dei cinghiali, fino ad arrivare alla questione Zoo, eufemisticamente ribattezzato Bioparco.
La interpelliamo, in questa occasione, proprio in merito a quest’ultima struttura per sottoporre alla sua attenzione 2 casi di gravissimo maltrattamento di animali, che indicano in modo più che evidente le pesanti criticità presenti al suo interno.
Mentre siamo qui a scriverLe, apprendiamo con grande dolore della morte di Asha, la giovane leonessa nata la scorsa primavera in pieno lockdown al Bioparco di Roma.
Asha non ce l’ha fatta a seguito di una rara patologia genetica, probabilmente perché nata da esemplari consanguinei. Purtroppo, però, anche la gemella Naisha mostra già gli stessi sintomi della leonessa deceduta e al momento deve rimanere sotto stretta sorveglianza.
La morte della leonessa è ulteriore prova del fatto che determinate malattie discendano in grande percentuale dall’intromissione dell’uomo nei meccanismi della natura.
Abbiamo più volte manifestato la nostra contrarietà a questa prigione per Animali, l’ultima volta lo scorso 4 gennaio in occasione della sua iniziativa “Al Bioparco iniziamo bene”, palesando il nostro completo dissenso sulla riapertura di questo luogo di detenzione durante il periodo della pandemia; con noi era anche l’ex deputato Vladimir Luxuria.
Oggi sosteniamo l’urgenza di risposte relativamente all’interrogazione del 19/02/2021, Prot. RQVB/2875, portata avanti dal Consigliere Capitolino On. Avv. Francesco Figliomeni in cui si evidenziano i seguenti aspetti:
- Il primo riguarda le immagini strazianti e preoccupanti che ci arrivano direttamente dal Bioparco di Roma. Uno dei due elefanti asiatici femmina, a causa di questi lunghi mesi solitari legati al lockdown della pandemia, presenta dei sintomi di forte stress psico-fisico, riscontrati da comportamenti ripetitivi: testate contro il muro e relativo sfregamento ossessivo-compulsivo del capo insieme ad un andamento altalenante del corpo, che fa presagire un malessere comportamentale.
L’atroce sofferenza di queste Creature dovrebbe fungere da freno alla nostra arroganza e alla nostra presunzione: nessun essere senziente merita di essere esposto al pubblico ludibrio; la sacralità della Vita è un dono da rispettare a prescindere dalla specie di appartenenza.
- Il trasferimento delle 2 otarie, deciso dal Cda del Bioparco, presso il Delfinario di Malta che, oltre a non essere membro dell’associazione europea di zoo e acquari-Eaza, li ospiterebbe in una vasca priva dei requisiti richiesti e fondamentali per il loro benessere per poi sottoporli allo stress del contatto diretto con il pubblico, senza considerare quello generato dallo spostamento fisico e dal viaggio aereo che prevede ben 12 ore in sedazione in una cassa buia.
Con la presente lettera
CHIEDIAMO
che codesta Amministrazione metta a norma una nuova vasca per le 2 otarie e convochi immediatamente, veterinari e comportamentalisti, esperti in materia di benessere animale per la risoluzione dei gravi problemi psico-fisici dell’elefantessa.
In un momento storico in cui si cerca di diffondere informazione e cultura sul corretto modo di agire, anche e soprattutto in caso di segnalazioni di maltrattamento di animali, i primi a dare il buon esempio dovrebbero essere proprio le persone che rappresentano le istituzioni.
Inutile, insomma, dire ai cittadini di non postare sui social le segnalazioni, ma di chiamare le Autorità preposte se poi per la tutela del benessere e dei diritti degli animali del Comune di Roma, sono le stesse istituzioni a provocare criticità e a reagire con un’imbarazzante dose di indifferenza.
A cosa serve fare dichiarazioni plateali tipo “fare della legalità una priorità del proprio agire” quando poi i relativi comportamenti si rivelano indicativi di un atteggiamento diametralmente opposto?
In attesa di un Suo cortese riscontro, Le inviamo i più cordiali saluti.
Walter Caporale
Presidente Associazione Animalisti Italiani