ROMA: DOPO IL COVID LA POLITICA TROVA IL NUOVO NEMICO DA COMBATTERE CON CRUDELTÀ E SENZA SOLUZIONI SCIENTIFICHE E DEFINITIVE!
Quattordici cinghiali morti e soltanto due casi sospetti positivi alla peste suina africana: questo il bilancio, ad oggi, della situazione dei contagi a Roma.
Perimetrare la zona rossa per evitare l’espansione del contagio e mettere in sicurezza i cassonetti: è quanto deciso nella prima riunione tra Campidoglio e Regione Lazio e i Municipi interessati (I, XIII, XIV e XV). Invece adesso, dopo il piano di contenimento, arrivano subito gli abbattimenti.
Afferma Walter Caporale, Presidente degli Animalisti Italiani: “La logica è stravolta: per scongiurare la diffusione della malattia che ucciderebbe i suini, si decide di ucciderli in via preventiva. Diciamo no alle soluzioni facili; no ai rambo cacciatori selvaggi in giro per la città armati di tutto punto. Quando si affronterà in maniera nonviolenta il problema ungulati e quando in maniera sistematica il problema dei rifiuti? Come mai si tace sulla mancata attuazione del progetto relativo ai vaccini immunocontraccettivi? Ci opporremo a soluzioni cruente, istintive, casuali, clientelari che non hanno mai risolto il problema”.
Abbiamo scritto al Ministro della Salute Roberto Speranza per chiedere spiegazioni sulla mancata autorizzazione della sperimentazione del vaccino GonaCon, prevista al comma 705 dell’articolo 1 della Legge di Bilancio 2022. Tale vaccino immunocontraccettivo somministrato ai cinghiali, secondo le opportune tempistiche, avrebbe consentito di bloccarne la riproduzione per un periodo che può arrivare a 6 anni con una singola dose.
Pretendiamo un tavolo di confronto con le Istituzioni per affrontare adeguatamente il problema ungulati.
Se non otterremo l’incontro urgente che abbiamo richiesto, procederemo con un sit-in per dare voce ai tanto bistrattati animali.
Animalisti Italiani ha scritto sia al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti che al Commissario Straordinario per la prevenzione e il contenimento della peste suina africana, Angelo Ferrari e al Sindaco di Roma Roberto Gualtieri – affinché il caso di peste suina rilevato a Roma non diventi un pretesto per maggiori concessioni ai cacciatori.
Faremo valere i diritti degli animali in ogni sede necessaria e contrasteremo Ministero, Comune e Regione qualora decidano di usare la PSA in modo strumentale, come scusa per abbattere i cinghiali a favore di una pericolosa ed inutile deregolamentazione venatoria.
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FAC-SIMILE DELL’EMAIL DI PROTESTA da inviare a
protocollo.gabinettosindaco@pec.comune.roma.it
Data ——-
Illustrissimi,
sono un cittadino italiano e vi scrivo per chiedere un intervento immediato a tutela dei cinghiali di Roma per evitare che accada una tremenda ingiustizia.
Ho appreso dei 2 casi sospetti di peste suina africana a Roma. Per scongiurare la diffusione della malattia che ucciderebbe i suini, si decide di uccidere in via preventiva i cinghiali della Capitale? Che senso ha? Perchè non si applicano i piani di contenimento? Perchè non sono state autorizzate le sperimentazioni del vaccino GonaCon, come previsto dai fondi stanziati dalle Legge di Bilancio 2022? Tale vaccino somministrato ai cinghiali avrebbe consentito di bloccarne la riproduzione per un periodo che può arrivare a 6 anni con una singola dose!
Ritengo che la scelta degli abbattimenti sia fortemente ingiusta. Mi chiedo come sia possibile che, in presenza di una normativa che tutela la fauna selvatica, definendola patrimonio indisponibile dello Stato, come sancito dalla L.157/92, art.1, si ricorra sempre alle doppiette dei cacciatori per lo sterminio di massa.
Mi auguro che si provveda al più presto, dall’alto del Vostro ruolo istituzionale, a far si che questa vicenda non si concluda con la morte di esseri innocenti.
Cordialmente, “Nome e Cognome”
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