Dopo l’ennesima cattura di quello che presumiamo sia M49, condotto nel Casteller, struttura ormai al limite della sua capienza, dove è stato condannato ad una vita in cattività, la Provincia Autonoma di Trento, torna alla carica contro la mamma orsa JJ4. In queste ore sono state posizionate sul territorio le trappole per la sua cattura.
Chiediamo che si faccia immediatamente marcia indietro: l’orsa è innocente, cercava solo di proteggere i suoi cuccioli dai cacciatori che indebitamente hanno invaso il suo territorio.
La struttura del Casteller non è in grado di contenere altri orsi; verrebbero meno le necessità etologiche degli animali nonché la tutela del loro stesso benessere.
Questa prigione per orsi è suddivisa in tre aree larghe meno di 50 metri.
Come si può ritenere che un animale selvatico di grossa taglia possa vivere in uno pseudo-habitat del genere? Basti pensare che un orso percorre fino a 20 km al giorno.
Ci sembra un accanimento eccessivo, il voler catturare anche la mamma orsa JJ4 per condurla al Casteller, già in sovraffollamento se consideriamo anche il fatto che a breve andrà in letargo.
“Se non è una guerra aperta agli orsi, voi come la chiamereste? Non si parla di monitoraggio con radiocollare, di tutela della specie, ma solo ed esclusivamente di catture e soppressioni.
Le violazioni di diritto nazionale ed internazionale nonché del PACOBACE sono all’ordine del giorno.
La struttura del Casteller non è in grado di contenere altri orsi.
E’ tempo di considerare un approccio diverso nei confronti della gestione dei plantigradi” dichiara Riccardo Manca Vice Presidente degli Animalisti Italiani.
“Gli Orsi sono un nostro patrimonio, l’individuazione di approcci adeguati e la condivisione di misure utili a fronteggiare talune criticità non possono più essere rimandati.
L’esempio abruzzese è sotto gli occhi di tutti. Gli Animali vanno salvaguardati e non perseguitati.”