Come ogni anno, ad inizio estate per 10 interminabili giorni, fino al 30 giugno si terrà l’orribile Festival di Yulin, in Cina: il più grande mattatoio all’aperto del mondo. Cani e gatti, randagi o rubati ai proprietari, vengono ammassati dentro minuscole gabbie, venduti e uccisi per diventare cibo in occasione di questo “festival”.
Afferma Walter Caporale, Presidente degli Animalisti Italiani: “ll consumo di carne di cane è sicuramente diminuito negli ultimi anni, ma il fenomeno del Dog Meat Trade è ancora molto diffuso e non si è affatto fermato malgrado la pandemia da covid-19 e la connessione della diffusione del virus con le zoonosi e i wet market asiatici. In tutta l’Asia ogni anno sono 30 milioni gli animali sacrificati per diventare pietanze!”. E aggiunge: “Abbiamo organizzato decine di manifestazioni davanti all’Ambasciata cinese, consegnato centinaia di firme, e richiesto per anni e anni incontri all’ambasciatore cinese ma è l’unico in Italia a cui non è mai importato di incontrare gli animalisti. La chiusura della Cina a qualunque richiesta di rispetto di diritti civili e umani è molto diffusa. Una cosa positiva è che centinaia di giovani cinesi non mangiano carne di cane e di gatto ma è una pratica diffusa in zone come Yulin e riguarda le vecchie generazioni“,
In occasione del Festival di Yulin 2022, la polizia ha intercettato un camion con 386 cani stipati in gabbie in cui gli animali erano in condizioni precarie, soffocati dal caldo e senza acqua a disposizione. I quattrozampe sono stati confiscati e, in questo modo, sono stati salvati dalla macellazione. Ma lo stesso destino non sarà riservato ai milioni di cani e gatti che verranno trasformati in cibo. Questa scellerata “antica abitudine” alimenta un ingente traffico con migliaia di esemplari che vengono sacrificati alla “tradizione”, ma anche gravi rischi per la salute collettiva.
La Cina ancora una volta si mostra sorda verso la tutela della salute mondiale: presta attenzione solo al suono del profitto, infischiandosene della pandemia scoppiata proprio nel loro Paese a causa dei wet market. Per salvare il pianeta e tutti gli esseri viventi che lo popolano bisogna seguire tre linee direttrici: il rispetto di tutti gli animali, l’adozione di uno stile alimentare privo di carne e la tutela dell’ambiente, nostra casa comune. Solo così potremo davvero dare impulso al motore del processo di cambiamento.
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La mobilitazione internazionale degli Animalisti Italiani per fermare la strage di Yulin continua attraverso la campagna social con gli hashtag #StopYulin2022 #BanYulin2022 #StopYulinTorture e attraverso tutte le lettere di protesta da inviare all’Ambasciata cinese in Italia.
Vi invitiamo a scrivere mail di protesta all’Ambasciata Cinese.
AIUTATECI A FERMARE QUESTA STRAGE! SCRIVETE A:
AMBASCIATA DELLA REPUBBLICA POPOLARE CINESE PRESSO LA REPUBBLICA ITALIANA
Straordinario e Plenipotenziario Ambasciatore: Li Junhua
Via Bruxelles, 56- 00198 Roma Italia
Email: segreteria.china@gmail.com
► MAILBOMBING ◄
FAC SIMILE:
All’Egregio Ambasciatore della Repubblica Popolare Cinese
Via Bruxelles 56 -00108 – Roma (RM)
Illustrissimo S. E. Li Junhua,
chiediamo un intervento immediato presso il Governo Cinese affinché fermi la strage di cani prevista durante il Festival di Yulin, in cui crudeltà e morte diventano purtroppo le principali protagoniste.
Nel giorno del solstizio d’estate, solo nella Regione Autonoma di Guangxi vengono macellati oltre 10.000 cani, detenuti in gabbie ed in pessime condizioni igieniche e sanitarie.
In tutta l’Asia ogni anno sono 30 milioni gli animali sacrificati per diventare pietanze!
Secondo dati ufficiali del Vostro Ministero della Sanità, ogni anno muoiono tra le 2.000 e le 3.000 persone a causa della rabbia contratta per il consumo dei suddetti cani.
Le chiediamo di intervenire presso il Governo Cinese per chiedere l’abolizione del consumo di carne di cane e gatto, già vietata in altri Paesi Asiatici come Filippine, Singapore e Hong Kong, come inizio di un percorso di sensibilizzazione per rispettare tutti gli animali.
Confidiamo nella grande sensibilità di un Paese di antica cultura e civiltà come la Cina per superare questi delicati problemi che stanno molto a cuore ai Paesi Europei.
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