In tantissimi, oggi, alla manifestazione tenutasi a Roma in Piazza Montecitorio. La prima tappa di questa protesta che si diffonde in tutta Italia, doveva necessariamente partire dal luogo politico d’eccellenza, il luogo delle scelte di governo, il luogo del potere.
Lo scorso 28 gennaio il Consiglio di Stato ha dato il via libera al proseguimento della pseudo ricerca “LIGHT-UP” delle Università di Torino e Parma: studio delle persone affette da “blindsight” che hanno perso parzialmente la vista a causa di un danno cerebrale.
In risposta a una sperimentazione cieca che non vede oltre i suoi interessi economici e che distrugge altre forme di vita, l’Associazione Animalisti Italiani, in sinergia con altre sigle animaliste, ha organizzato una serie di sit-in, coinvolgendo l’intero territorio nazionale, per mantenere alto il livello di attenzione su questa spinosa vicenda.
Si tratta di scontro tra Davide e Golia: da un lato le lobbies farmaceutiche, speculazioni economiche e dall’altro i diritti dei senza voce.
“La falsa scienza non deve vincere sul diritto alla vita di ogni essere senziente. L’uomo continua ad opprimere il suo simile, diverso solo nelle sembianze, ma non nella sostanza. Tutto a posto quindi, in nome del progresso, se verranno usati come cavie, torturati e, infine, uccisi 6 macachi. E le motivazioni scientifiche per cui è necessario superare il modello animale o il finanziamento ai metodi alternativi e ancora le implicazioni al benessere animale? Questi 6 macachi sono il simbolo di una vera e propria lotta alla schiavitù che vede l’uomo prevaricatore distruggere gli animali e la natura”: con queste parole il Presidente degli Animalisti Italiani Walter Caporale, ha commentato la ripresa della sperimentazione sui macachi.
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“Servono maggiori tutele istituzionali per garantire il diritto alla vita di ciascun essere senziente. Siamo stanchi di assistere al rigoroso rispetto di meri interessi, sacrificando principi etici e morali. In Italia vige il divieto all’uso degli animali per gli studi sugli xenotrapianti e nella ricerca sulle sostanze da abuso. Ma il Belpaese, come del resto ancora vari stati Europei, fa orecchie da mercante sul recepimento della direttiva europea sulla sperimentazione animale che prevede il ricorso a metodi alternativi.
La vivisezione è la summa dell’ignominia umana. Esiste una legge dello Stato, la n.413/93 sull’obiezione di coscienza che consente a ogni cittadino di rifiutarsi di procedere a esperimenti sugli animali, considerando la vivisezione, a tutti gli effetti, una forma di violenza. E’ palese la contraddizione di uno Stato che, da una parte, la classifica come forma di violenza e dall’altra la avalla in tutti i modi possibili, a cominciare dalla sua struttura principale che ha autorizzato l’esperimento Light-Up sui 6 macachi di Parma: il Ministero della Salute. E’ ora di dire basta!”, conclude il Vice Presidente degli Animalisti Italiani Riccardo Manca.