I fratelli Marco e Gabriele Bianchi sono in carcere per il brutale omicidio del 21enne Willy Monteiro Duarte. Nei loro smartphone i carabinieri hanno trovato video che li ritraggono uccidere animali, comportamenti che sempre più spesso sono indicatori di un’elevata pericolosità sociale, come sostengono gli studi della Zooantropologia della Devianza.
Afferma Walter Caporale, Presidente degli Animalisti Italiani: “La crudeltà sugli animali è il tirocinio della crudeltà sugli uomini. Da sempre Animalisti Italiani lo sostiene. Nel caso dell’omicidio perpetrato dai fratelli Bianchi, mai frase fu più azzeccata.
I fratelli Marco e Gabriele Bianchi sono stati condannati all’ergastolo. Oggi chiediamo giustizia anche per le ulteriori indagini disposte dalla Procura di Velletri che hanno portato a galla sui cellulari degli imputati dei video in cui vengono uccisi con crudeltà degli animali. L’indole violenta degli imputati è una costante: uomini, animali, nessuna differenza. Si tratta sempre dello stesso crimine. Non possiamo non agire di fronte a questi delitti. Per questo abbiamo organizzato un presidio di sensibilizzazione, martedì 13 giugno dalle ore 8:30 alle 12 proprio in concomitanza all’udienza presso il Tribunale di Velletri. Nessuna morte deve restare impunita: noi faremo la nostra parte affinché anche le vite degli animali uccisi ottengano giustizia”.
Animalisti Italiani, tramite i suoi legali ha presentato una denuncia alla Procura della Repubblica di Velletri con la quale ha chiesto il rimando a giudizio di Marco Bianchi, insieme al padre e a due uomini di 34 e 67 anni, indagati per maltrattamento e uccisione di animali.
La legge 189/04 ha introdotto per la prima volta il delitto di uccisione di animale, rendendo penalmente perseguibile colui che uccide un singolo animale.
Da tempo ci battiamo per una normativa che fornisca loro una tutela più incisiva: bisogna inasprire le pene detentive e le sanzioni pecuniarie. È evidente la stretta correlazione esistente tra il maltrattamento animale e il comportamento di individui sociopatici. Per combattere crudeltà e orrori contro gli animali è necessario superare la tradizionale impostazione che nega il grado di soggettività anche a loro. L’iniquità della legge attuale è sotto gli occhi di tutti. Per gli animali, con l’attuale dispositivo normativo, il reato di uccisione resterebbe sicuramente impunito. In questo caso vediamo i colpevoli in carcere perché hanno ammazzato il povero Willy senza pietà, ma non per l’uccisione degli animali.
Giustizia non sarà mai fatta in Italia fino a quando chi inizia torturando animali non farà un giorno di carcere.
Aiutaci firmando la nostra petizione per chiedere la galera per chi maltratta e uccide gli animali.