L’Associazione Animalisti Italiani si rivolge alle forze dell’ordine, al sindaco di Roma e alle istituzioni italiane in merito alla preoccupante situazione riguardante la cattiva gestione dei cinghiali. In particolare, da oltre 2 settimane, nella zona del Quadraro a Roma si trovano in via Selinunte 85 in un’area verde, in pieno centro abitato, a fianco ad un campetto sportivo 2 cinghiali adulti, di cui uno in stato di presunto malessere. La zona è quindi quella che si sviluppa tra il quartiere e la propaggine più periferica del parco di Tor Fiscale: luogo ad alta densità abitativa ricco di aree verdi e parchi pubblici, tra i quali quello degli Acquedotti.
Una cittadina ha segnalato più volte la situazione, scrivendo anche alla nostra Associazione, a cui è seguito un sopralluogo delle forze dell’ordine, ma non la risoluzione della vicenda né tantomeno un controllo relativo alla salute del povero animale. L’Associazione Animalisti Italiani, chiede un intervento immediato per mettere in sicurezza questi ungulati.
“Abbiamo proposto il recupero finalizzato al trasferimento in un santuario rifugio o la re-immissione in natura”. Prosegue il Presidente dell’Associazione Animalisti Italiani Onlus, Walter Caporale: “Sappiamo bene che fine faranno gli animali, se non uccisi direttamente, verranno catturati per diventare carne da macello. Protestiamo ancora una volta e ricordiamo che i metodi cruenti non sono la soluzione. Lanciamo una sfida di civiltà al sindaco di Roma e alle istituzioni italiane: ponete fine al teatrino sulla pelle degli animali che continua da decenni, iniziando con le sterilizzazioni attraverso i vaccini immunocontraccettivi. Se l’obiettivo non è alimentare la filiera della carne di cinghiale e gli introiti per questo settore, si provveda realmente a salvaguardare la specie. Il 2022 si è chiuso con l’approvazione dell’emendamento ‘caccia selvaggia’ che porta solo la deregulation venatoria e guerra a questi ungulati che tenderanno a riprodursi ancora di più”.
Un vaccino come il Gonacon, sperimentato negli Stati Uniti e in Europa nel Regno Unito con ottimi risultati, blocca la riproduzione degli ungulati per un periodo che può arrivare a 6 anni con una singola dose. Eppure in Italia viene ignorato. Se non si vuole continuare con lo stanziamento di indennizzi e contributi per la prevenzione dei danni provocati dalla fauna selvatica all’agricoltura, basterebbe iniziare con il buon senso: se le uccisioni, come mostra la scienza, portano all’aumento delle riproduzioni, sarebbe sufficiente pianificare le sterilizzazioni ad ampio raggio, affiancandole a strategie come l’uso di dissuasori sonori, luminosi e olfattivi per tenere lontani gli animali dalle aree urbanizzate, gestire meglio i rifiuti nelle città e contenere l’antropizzazione eccessiva, evitando di sottrarre altro habitat naturale alle specie selvatiche.
L’Associazione Animalisti Italiani esprime la sua preoccupazione per il benessere degli animali coinvolti in queste operazioni. Il ricorso alla cattura e all’uccisione dei cinghiali non solo è disumano ma si dimostra inefficace nel lungo termine. Le sterilizzazioni attraverso vaccini immunocontraccettivi come il Gonacon rappresentano una soluzione più etica ed efficace, che permette di controllare la popolazione di cinghiali senza ricorrere alla violenza.
Chiediamo al sindaco di Roma e alle istituzioni italiane di considerare seriamente l’adozione di queste alternative sostenibili per gestire la presenza dei cinghiali in città. È giunto il momento di porre fine alla sofferenza degli animali e di adottare approcci più responsabili ed ecologici per la coesistenza tra l’uomo e la fauna selvatica. L’Associazione Animalisti Italiani è pronta a collaborare con le autorità per trovare soluzioni che rispettino la vita e la dignità di tutte le creature coinvolte.