Cacciare cinghiali con arco e frecce: questa la malsana idea di un romano che è stato fermato dagli agenti di polizia all’alba in via di Settebagni, dopo essere uscito dalla riserva naturale della Marcigliana. L’uomo nascondeva in auto una balestra, tre frecce e diversi coltelli. È stato denunciato per porto abusivo d’armi.
Dichiara Walter Caporale, Presidente degli Animalisti Italiani: “Siamo ritornati all’armamentario del Medioevo, grazie alle modifiche di legge recenti. Queste sono le prime conseguenze dopo l’approvazione dell’emendamento che prevede l’estensione della caccia alla fauna selvatica nelle aree protette e urbane. Gli abbattimenti scriteriati di cinghiali produrranno solo un aumento in termini di riproduzione degli ungulati. Da tempo suggeriamo le recinzioni elettrificate, il contenimento dei rifiuti e dell’antropizzazione e soprattutto l’utilizzo dei vaccini immunocontraccettivi per sterilizzare gli animali senza ricorrere alle uccisioni che, oltre a non essere etiche non tutelano la specie.
La recente normativa non riguarda solo i cinghiali, ma consentirà l’abbattimento di specie protette dalla Ue come lupi, orsi, volpi, in totale violazione della direttiva Habitat e dell’articolo 9 della costituzione. È inammissibile. Palese il tentativo di via libera alla caccia senza limiti”.