Ennesimo abbattimento di un cinghiale avvistato nei pressi di un’area verde del quartiere residenziale in cui abita anche il sindaco Roberto Gualtieri, a pochi chilometri da Trastevere.
Narcotizzato sul posto, il suo destino era segnato: ancora oggi la città, nonostante il numero sempre più alto di ungulati, non ha un piano di contenimento adeguato.
Dichiara Walter Caporale, Presidente degli Animalisti italiani:” Comune e Regione non hanno alcuna voglia di adottare soluzioni etiche. Lo sterminio di massa è sempre l’opzione primaria per le istituzioni! Siamo stanchi di parole in campagna elettorale per poi constatare zero fatti. Da Virginia Raggi a Roberto Gualtieri non è cambiato nulla a Roma: lo sterminio dei cinghiali continua. L’amministrazione capitolina ancora una volta ha ucciso un animale come se niente fosse, piuttosto che attuare procedure che garantissero il suo benessere ed il suo ripristino in natura”.
Anche stavolta, come per il cinghiale Poldo, trucidato qualche settimana fa, la rivolta degli abitanti del quartiere: “Non dategli fastidio e starà per i fatti suoi”. Parliamo di un cinghiale per la prima volta avvistato nel quartiere di Monteverde vecchio, sulla pista ciclabile di viale dei Quattro Venti, nella giornata di mercoledì 20 aprile.
Quanti altri casi di uccisioni scriteriate dovremmo ancora raccontare? I piani di contenimento della fauna selvatica si orientino verso sistemi di immunocontraccezione efficaci e rispettosi della vita stessa degli ungulati.