Con un terzo della popolazione mondiale confinata in casa, durante il lockdown totale dello scorso anno, era possibile vedere gli animali riappropiarsi degli spazi, acque come quella del Canal Grande a Venezia tornare quasi trasparenti e cieli delle metropoli d’azzurro nitido. Il livello di rumore calato tra il 35% e il 68%, a seconda delle aree del mondo. Quella prima ondata, quella in cui le restrizioni sono state più severe, ha mostrato il volto della pandemia, ma anche qualcosa di inaspettato ai più.
Abbiamo visto cosa può succedere se allentiamo la morsa dell’uomo sulle risorse del pianeta bloccando le emissioni di gas serra e la pressione antropica.
La Giornata della Terra 2021, dedicata al tema ‘Restore Our Earth’, ci rammenta la lotta pluriennale al degrado ambientale e al cambiamento climatico in corso (ancor prima dell’avvento del coronavirus) per risanare il Pianeta.
Occorre non violentare la Terra, spremendone e dilapidandone le ricchezze, ma riconoscendola come un pianeta vivente, casa comune degli esseri umani, delle piante e degli animali, sede di storia, civiltà, scienza, amore e speranze.
Il futuro passa anche dai cambiamenti alimentari. Una delle cause principali dei mutamenti climatici e del disboscamento è l’alimentazione basata su prodotti di origine animale. Dalla produzione e consumo di carne, infatti, deriva un’alta emissione di gas serra. Rispetto ai legumi, per 100 g di proteine, la carne di bovino genera 55 volte l’impatto dei piselli e 75 quello della soia (Fonte: studio Demetra “Carissima Carne”).
Per salvare il pianeta urge cambiare alimentazione in favore di alternative vegetali!
Da questo dipende il futuro della Terra e di tutti noi che la abitiamo.
L’idea di dedicare una giornata alla Terra nacque negli Stati Uniti negli anni ’60.
Il primo Earth Day della storia, coincideva con la data dell’equinozio di primavera. Tradizionalmente nel quartier generale delle Nazioni Unite si suonava la campana della pace a ricordo del momento.
L’altra Giornata della Terra, quella che tutti conosciamo, è nata da un’idea del senatore democratico ambientalista Nelson, poco tempo dopo un grave disastro ambientale accaduto nel 1969, a Santa Barbara, lungo le coste della California. Qui si ebbe la più grande fuoriuscita di petrolio mai verificata, conseguenza di un’esplosione in un giacimento petrolifero a 10 km dalla costa.
Migliaia di uccelli, delfini, foche, leoni marini morirono e l’ambiente circostante compromesso per anni. In tutta l’America grande indignazione collettiva che portò alla nascita di molte norme per la tutela ambientale.
Da allora il 22 aprile diventò la giornata Mondiale della Terra: quest’anno ne ricorre il 51o anniversario.