Dopo anni di battaglie legali, manifestazioni e mobilitazioni, arriva una notizia storica: Aptuit non potrà più sperimentare sui beagle.
Il TAR del Lazio ha dichiarato improcedibili i ricorsi dell’azienda per sopravvenuta carenza di interesse, confermando di fatto la fine, almeno per ora, dei progetti che prevedevano l’utilizzo di 1.600 cani destinati a sperimentazioni invasive.
La vicenda ha avuto inizio nel 2021, quando le prime segnalazioni e le pressioni degli Animalisti Italiani Onlus insieme ad altre associazioni animaliste hanno portato la Procura ad avviare un’ispezione nei laboratori di Verona, dove sono emerse gravi violazioni delle norme sul benessere animale.
Quel controllo ha portato al più grande sequestro di animali da laboratorio mai avvenuto in Italia: 51 esemplari, tra cui beagle, macachi e marmoset, sono stati salvati da una vita di sofferenza.
L’ex direttore di Aptuit e un veterinario risultano tuttora indagati per maltrattamento e uccisione di animali.
Negli anni successivi, i giudici amministrativi hanno via via sospeso le autorizzazioni dell’azienda, bloccando gli esperimenti e avviando rigorosi controlli. Parallelamente, la crescente attenzione dell’opinione pubblica ha contribuito a spingere Aptuit a rinunciare ai rinnovi delle richieste di test sui cani.
Walter Caporale, Presidente dell’associazione Animalisti Italiani, dichiara:
«Questa è una vittoria storica per i beagle e per tutti gli animali rinchiusi nei laboratori. Abbiamo dimostrato che con la tenacia, la mobilitazione e la forza della giustizia si possono salvare vite innocenti. Ma non possiamo abbassare la guardia: se lasciamo un varco aperto, la sofferenza tornerà a infiltrarsi nelle pieghe di un sistema crudele e obsoleto. Ora chiediamo al Ministero della Salute e alle istituzioni di investire seriamente nei metodi alternativi alla sperimentazione animale, l’unica strada etica e scientifica per il futuro.»
Questa sentenza non rappresenta solo la salvezza per 1.600 beagle, ma anche un precedente fondamentale: evitare che in Italia si possano riaprire le porte a nuove autorizzazioni per laboratori di vivisezione.
Animalisti Italiani invita tutti i cittadini e le associazioni a continuare a vigilare e a sostenere la causa:
«La loro vita è nelle nostre mani. Non smetteremo di lottare fino a quando nessun animale sarà più considerato uno strumento sacrificabile per la scienza.»