Nel recinto del Casteller in Trentino sono rinchiusi tre orsi: M49, ribattezzato Papillon, DJ3 e M57.
Questo è il numero massimo consentito per la struttura, eppure il Presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, prosegue con ordinanze di cattura come se nulla fosse.
Secondo il verbale redatto da ISPRA e carabinieri del Cites in seguito ad un sopralluogo nella struttura “non sono garantite le adeguate condizioni di benessere degli esemplari”.
Eppure nella prigione infernale del Casteller dove gli orsi evidentemente vivono in gabbia, sotto stress, i plantigradi iniziano anche a rifiutare il cibo, come nel caso di M49 entrato in un disperato sciopero della fame. E sbatte di continuo contro la saracinesca dove è detenuto. E gli altri due orsi “ospiti” del Centro non se la passerebbero meglio: M57 e DJ3 infatti sono bombardati con psicofarmaci. Sarebbe questo il rispetto e la salvaguardia degli animali?
“Lo stress è dovuto alla forzata e stretta convivenza dei tre esemplari, contrariamente a quanto permette la base etologica di specie e alle ridotte dimensioni degli spazi a disposizione. Condizioni, queste, che devono condurre il Ministro dell’Ambiente ad intervento immediato. Gli orsi sono patrimonio indisponibile dello Stato Italiano e non un giocattolo in mano alla provincia di Trento.”, dichiara Riccardo Manca, Vice Presidente degli Animalisti Italiani.
Se la nostra ennesima richiesta d’azione agli organi competenti non verrà presa in considerazione, si agirà per vie legali.