L’Abivet, società che gestisce i servizi veterinari nei canili Muratella e Ponte Marconi a Roma, pare abbia scritto una lettera alla sindaca Raggi al fine di chiedere l’allontanamento dei volontari presenti in canile, lamentandosi della loro inadeguata formazione.
Le Associazioni Animaliste formano i volontari attraverso corsi specifici che si prefiggono l’obiettivo di diffondere una corretta cultura cinofila e forniscono le conoscenze per operare in modo competente all’interno del canile.
Ricordiamo all’Abivet che la presenza dei volontari delle associazioni animaliste è obbligatoria nei canili, come sancito dalla L.281/91, L.R. 34/1997 e il DGR 43/2010 e che i volontari sono una risorsa preziosa e non un problema.
Allontanare dai canili proprio coloro che garantiscono, attraverso un impegno gratuito, il benessere degli animali è privo di senso.
I volontari, mediante le associazioni animaliste accreditate al supporto delle attività in canile, portano avanti una vera e propria missione, procurando alla vita dei cani un sostanziale salto di qualità, fornendo ai quattrozampe maggiori possibilità di adozione e la necessaria preparazione per affrontare il mondo esterno.
È ridicolo che, anziché indagare su alcune morti sospette all’interno del canile di Ponte Marconi, di cui non si è ancora data una risposta, si vada ad intaccare la struttura organizzativa dei volontari che, a prescindere dal grado di preparazione, donano il loro tempo e il loro supporto ai cani presenti nelle strutture comunali.
La cagnolina Joy morta per eutanasia, Ricky, giovanissima, morta a causa di artrosi e il cane Igor trovato senza vita presso il Canile di Ponte Marconi in data 6 giugno u.s., sono l’emblema di criticità ben più gravi a cui far fronte.
In merito a Igor, deceduto nonostante le ripetute segnalazioni dei volontari sul suo allarmante stato di salute, indirizzate il giorno precedente alla morte ai responsabili del Canile, alcune Associazioni animaliste, hanno richiesto al Dipartimento in indirizzo di effettuare l’autopsia per verificare eventuali responsabilità derivanti dall’intervento non tempestivo sull’animale.
Il Responsabile del Dipartimento Tutela Ambientale, non rilevando alcuna anomalia nella vicenda rappresentata, non ha ritenuto necessario detto esame, che, a suo parere, può essere effettuato presso l’Istituto Zooprofilattico a spese delle Associazioni alle quali, peraltro, sarà data la necessaria autorizzazione solo dopo aver saldato il conto.
La situazione si commenta da sola.
Il nostro impegno come volontari all’interno dei canili comunali rimarrà sempre costante a protezione dei diritti e del benessere dei randagi e degli animali abbandonati.