Ancora una volta ci troviamo di fronte a uno scenario da incubo, in quella che viene definita un’“azienda agricola” ma che, nei fatti, si è trasformata in un vero e proprio lager per animali.
Durante un’operazione di routine contro il randagismo e il maltrattamento, la Guardia Agroforestale Italiana ODV ETS, distaccamento de L’Aquila, ha scoperto equini tenuti in condizioni spaventose: senza cibo, tra fango, escrementi e carcasse abbandonate, alcune già in avanzato stato di decomposizione, divorate dai cani lasciati vagare affamati e senza alcuna tutela sanitaria o legale.
La situazione, già segnalata nell’ottobre 2023, non è cambiata di una virgola: oggi, come allora, cavalli morti, cani detenuti in condizioni crudeli, cuccioli chiusi in furgoni, altri rinchiusi in bidoni, spariti nel nulla con giustificazioni evasive da parte delle autorità presenti.
“Come referente locale per L’Aquila, confermo che anche l’Associazione Animalisti Italiani parteciperà attivamente, donando cibo e beni di prima necessità per i cavalli messi in salvo. È fondamentale far sentire la nostra presenza sul territorio, non solo con le denunce ma anche con il supporto concreto agli animali sopravvissuti,” dichiara Francesca Alimonti, referente abruzzese di Animalisti Italiani Onlus.
“Quello che sta emergendo da Roio è inaccettabile sotto ogni profilo: giuridico, etico e umano. Le responsabilità sono diffuse e vanno chiarite al più presto. Presenteremo un esposto e chiederemo l’accesso agli atti per fare luce su ogni mancato intervento passato. Gli animali non sono ‘cose’, ma esseri senzienti tutelati dalla legge,” afferma l’Avv. Pantanella, ufficio legale dell’associazione Animalisti Italiani.
“Chi deve fermare tutto questo? Le immagini esistono, le denunce ci sono da anni. Le istituzioni non possono più voltarsi dall’altra parte,” dichiara con forza il Coordinamento Associazioni Volontari Abruzzesi Animali e Ambiente – L’Aquila, che da tempo si batte per far emergere questa vergogna.
È necessario un intervento immediato e definitivo delle autorità competenti, il sequestro dell’azienda agricola di Roio, l’identificazione e messa in sicurezza di tutti gli animali rimasti e l’apertura di un’inchiesta su come sia stato possibile tollerare tutto questo per anni.
Ci appelliamo all’assessore regionale Emanuele Imprudente, al comandante dei Carabinieri Forestali dell’Aquila Giampiero Costantini, e all’assessore comunale Fabrizio Taranta: non si può più aspettare.
Ogni giorno in più è un giorno di sofferenza e morte per esseri viventi che meritano rispetto e giustizia.