Perchè, quindi, non riconoscerle anche per la perdita dei nostri fedeli quattrozampe?
“Un vero manifesto di ritrovata civiltà.
Un inno alla vita e al rispetto che ne deve conseguire a prescindere dalla specie di appartenenza.
Un esempio di trasformazione del distruttivo antropocentrismo in una nuova armonia con la natura e con tutti i suoi figli.
Un’autentica rinascita della compassione.
Ogni essere senziente “non umano” rappresenta una LUCE su questo pianeta e come tale va onorato fino alla fine.
Dispiace che analoga affermazione non possa essere fatta per la nostra specie, ma la realtà è sotto gli occhi di tutti ed evidenzia che siamo tristemente e inesorabilmente colpevoli nel nostro modo di rapportarci con la Madre di tutti noi”, afferma il Vice Presidente Riccardo Manca.