La morte del cavallo “Raol” avvenuta a ottobre 2018 rischia di rimanere senza giustizia e senza una risposta certa. Le associazioni si oppongono alla richiesta di archiviazione e chiedono un supplemento di indagini per valutare le irregolarità segnalate all’epoca anche dal Ministero della Salute.
Animalisti Italiani, LNDC Animal Protection, Progetto Islander e OIPA Italia Onlus, con l’avv. Michele Pezone, hanno presentato opposizione alla richiesta di archiviazione nel procedimento avviato a seguito dell’infortunio e del successivo decesso del cavallo della contrada Giraffa condotto dal fantino Jonathan Bartoletti, avvenuto durante il Palio Straordinario del 20 ottobre 2018.
Il PM ha chiesto l’archiviazione sulla base del fatto che, secondo le consulenze tecniche veterinarie, non si è potuto stabilire con certezza che il cavallo fosse stato trattato prima della corsa con farmaci antinfiammatori/dolorifici, in particolare con fenilbutazone e flunixin. L’impossibilità di questo accertamento, però, è dovuto al Regolamento del Palio 2018 ed al Protocollo per l’addestramento dei cavalli, che prevedevano solo un primo prelievo ematico per i cavalli ritenuti idonei dalla commissione veterinaria e poi un secondo prelievo, effettuato prima dell’assegnazione dei cavalli alle contrade, senza controlli prima della competizione.
In ogni caso, secondo la consulenza veterinaria, le dosi farmacologiche consentite dal Protocollo del Palio 2018 risultavano in contrasto con i principi “antidoping” applicati nell’ippica e richiamati nell’ordinanza del Ministero della Salute.
Le Associazioni hanno quindi chiesto un supplemento di indagini per verificare se la morte del cavallo possa essere stata causata dal mancato rispetto dell’Ordinanza Ministeriale del 21/7/2011, finalizzata a tutelare l’integrità fisica degli animali (nonché quella dei fantini e degli spettatori presenti), che vieta il trattamento degli equidi con sostanze dopanti e impone agli organizzatori di adottare un regolamento con le procedure necessarie per assicurare effettivi controlli ai fini del rispetto del predetto divieto.
Animalisti Italiani, LNDC Animal Protection, Progetto Islander e OIPA sottolineano: “dopo la morte di Raol, la Direzione Generale della Sanità Animale del Ministero della Salute scrisse ufficialmente al Comune di Siena, evidenziando irregolarità in merito ai controlli antidoping previsti dalla stessa Ordinanza Ministeriale. La stessa DGSA segnalò che la finestra temporale tra la raccolta dei campioni – effettuata giorni prima della gara – e la data della competizione non consentiva di arginare il rischio di eventuali trattamenti illeciti con potenziale danno per la salute dei cavalli e per il regolare svolgimento della manifestazione”.
Le associazioni hanno dunque chiesto al GIP di fare luce su queste irregolarità e sulla loro possibile rilevanza in relazione alla drammatica sorte del cavallo Raol.