Dopo oltre due anni di prigionia in condizioni inadeguate, l’orsa JJ4 ha finalmente lasciato il centro faunistico del Casteller ed è stata trasferita nel rifugio “Alternative Wolf and Bear Park” nella Foresta Nera, in Germania. Qui potrà vivere in un ambiente più rispettoso della sua natura, accanto alla madre Jurka e alla sorella DJ3. Una vittoria per la vita, ma non ancora per la giustizia.
JJ4, oggi diciannovenne, è l’orsa che nell’aprile del 2023 fu protagonista di un tragico episodio nei boschi della Val di Sole, in cui perse la vita il giovane Andrea Papi. Un evento doloroso che segnò la prima aggressione mortale da parte di un orso in Italia da quando, alla fine degli anni ’90, fu avviato il progetto europeo Life Ursus per il ripopolamento dell’orso bruno. Da quel momento si è aperta una frattura profonda tra chi difende la coesistenza uomo-fauna e chi invoca l’eliminazione di animali considerati “pericolosi”.
Fin da subito, la politica provinciale – e in particolare il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti – ha mostrato un approccio repressivo, ignorando ogni soluzione alternativa presentata da noi associazioni animaliste. Nonostante fosse a disposizione fin da aprile 2023 una struttura specializzata in Romania, completa di un piano scientifico dettagliato per il benessere dell’orsa, le autorità hanno scelto di relegarla per oltre due anni in uno spazio angusto e inadeguato, grande quanto un’area di sgambamento per cani.
Il trasferimento di JJ4, avvenuto nella notte del 19 luglio senza alcuna comunicazione preventiva, non cancella le gravi responsabilità politiche nella gestione di tutta la vicenda. JJ4 è diventata simbolo di un fallimento gestionale e comunicativo che dura da oltre vent’anni. A nulla sono valse le proposte costruttive animaliste, come il progetto educativo rivolto alla cittadinanza per promuovere comportamenti responsabili in caso di incontro con un orso. La Provincia, in modo irresponsabile, ha rifiutato ogni forma di dialogo fino al verificarsi dell’irreparabile.
Dichiara il Vice Presidente degli Animalisti Italiani, Marco Gavotti: “Siamo sollevati che JJ4 si trovi oggi in un luogo più adeguato, ma non possiamo dimenticare che nessun recinto – per quanto spazioso – potrà mai sostituire la libertà che le è stata negata. E soprattutto, la nostra battaglia non si ferma qui.
Chiediamo ora che venga trovata una sistemazione dignitosa anche per M49, altro orso detenuto senza colpa. Continueremo a lottare in tutte le sedi, perché venga riconosciuto il diritto alla vita degli orsi e venga finalmente superata una visione miope, violenta e inefficace della convivenza con la fauna selvatica.
Gli animali selvatici non sono nemici. Siamo noi, con i nostri comportamenti scorretti e l’assenza di informazione, a innescare conflitti evitabili. È tempo di voltare pagina: la coesistenza è possibile, ma serve volontà politica e rispetto per tutte le forme di vita”.