Oggi Papa Francesco insieme alla premier Giorgia Meloni e Gigi De Palo, Presidente della Fondazione per la Natalità, ha presenziato a Roma alla terza edizione degli Stati Generali della Natalità. Per superare l’ inverno demografico che stiamo vivendo c’è bisogno di politiche lungimiranti che aiutino a superare la precarietà sperimentata dalle giovani generazioni. E poi è necessario “alimentare la speranza”, così Papa Francesco interviene con un discorso forte, incisivo in cui però ha creato confusione e divisione sul rapporto con gli animali. “Invece dei figli preferiscono avere i cani, i gatti. È un po’ un affetto programmato, un affetto senza problemi”, afferma il Pontefice citando anche alcuni episodi di vita quotidiana.
Non tarda la replica degli Animalisti Italiani Onlus. Se siamo d’accordo sulla necessità di dare speranza ai giovani al fine di formarsi una famiglia, non siamo affatto d’accordo sulla considerazione relativa alla relazione uomo-animale, una relazione altrettanto complessa e ricca d’amore, pari a quella tra genitori e figli. Gli animali sono una gioia immensa e richiedono cura, costanza e impegno e anche loro sono membri effettivi delle famiglie degli italiani. Le due sfere non devono assolutamente entrare in contrapposizione.
RIPORTIAMO LE PAROLE DEL PRESIDENTE DEGLI ANIMALISTI ITALIANI ONLUS, WALTER CAPORALE:
“Alla Meloni e a Papa Francesco ricordiamo che l’uno non esclude l’altro, anzi”.
“Caro Papa Francesco, cara Meloni: avete mai visitato la casa di una vedova o di un anziano rimasti soli? Avete mai incontrato una famiglia con un bambino tetraplegico o autistico? Vi supplico: fatelo. Scoprirete che soltanto gli anziani che hanno la compagnia di un cane o di un gatto, soltanto i bambini autistici o tetraplegici che possono giocare e ridere e dormire con un cagnolino sono felici, sereni, allegri. Invece i vecchi abbandonati e soli, senza neanche l’amicizia di un gatto, i bambini autistici lasciati in camera da soli dopo le ore di scuola soffrono: di solitudine.
Caro Papa Francesco, la prego mi chiami e le farò scoprire l’importanza degli animali innanzitutto per le persone sole, abbandonate: forse ha dimenticato le immagini delle centinaia di Ucraini fuggiti con il loro cane o gatto? Non ha mai incontrato in strada, la notte, a Roma, un barbone o un immigrato che hanno come unico amico e fratello uno stupendo bastardino? La prego: mi chiami, e le farò conoscere un mondo sommerso fatto di amore tra animali e immigrati, vecchi, barboni, senza fissa dimora. Agli ultimi tra gli ultimi pensano solo loro: i nostri fratelli a quattro zampe”.
Walter Caporale Presidente Animalisti Italiani Onlus
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