La vicenda, che ha suscitato forte indignazione e mobilitazione tra i cittadini e le associazioni animaliste, riguarda un gatto ritrovato legato con una corda al collo e lasciato sul cornicione di un attico nel quartiere Torresina a Roma. L’amico a quattrozampe è stato esposto a evidenti pericoli e a una condizione di palese maltrattamento.
“Desideriamo esprimere il nostro più sincero ringraziamento alla Garante per i Diritti degli Animali di Roma Capitale, Patrizia Prestipino, per il suo intervento tempestivo ed efficace che ha permesso di mettere in salvo il gatto maltrattato,” dichiara Marco Gavotti, Vicepresidente di Animalisti Italiani Onlus. “Anche la nostra associazione seguirà da vicino l’evolversi della situazione, con l’auspicio che il gatto Filippo possa essere affidato direttamente alla nostra cura, per garantirgli un futuro dignitoso e sicuro.”
A seguito delle segnalazioni pervenute, l’Ufficio del Garante ha immediatamente attivato la Polizia Municipale del Gruppo Monte Mario, che ha messo in salvo l’animale. Inizialmente ospitato temporaneamente da una vicina premurosa, il gatto — che è stato chiamato Filippo — è ora sotto la tutela del Canile Sanitario di Muratella. Sta bene. Qui riceverà le necessarie cure veterinarie, la sterilizzazione.
L’episodio, seppur conclusosi positivamente per l’animale, evidenzia alcune criticità che meritano riflessione. In particolare, l’eccessivo ritardo — oltre tre ore — dell’intervento della Liasa per il trasporto del gatto, è un punto su cui riteniamo sia urgente aprire un confronto istituzionale. Allo stesso modo, sottolineiamo l’importanza di una formazione specifica per le forze dell’ordine chiamate a gestire casi di maltrattamento, affinché il sequestro degli animali e la redazione dei verbali avvengano senza esitazioni, dal momento che in prima battuta ci sono state e anche il verbale non era stato redatto. causando la temporanea iniziale restituzione dell’animale all’irresponsabile proprietario.
