Aveva solo due mesi di vita, l’ennesima vittima della follia umana: un cucciolo di labrador è stato massacrato a calci da un cinquantenne rumeno in piazza Saxa Rubra a Roma. Dopo una lite tra il colpevole e altre persone, l’individuo ha sfogato tutta la sua rabbia su quel piccolo essere vivente che, impossibilitato a difendersi, ha perso la vita.
I proprietari del cane e alcuni residenti che hanno assistito alla scena hanno tentato di linciare l’aggressore, ma sono stati fermati dai poliziotti dei commissariati Villa Glori e Ponte Milvio.
“C’è un potere superiore insito nella sacralità di ogni vita al quale nessuno si può sottrarre.
Neanche l’assassino di questo cucciolo indifeso. I reati contro gli animali si registrano quotidianamente ed è tempo di inasprire le pene per chi si macchia di azioni tanto orribili. Da tempo portiamo avanti una petizione per richiedere l’adeguamento del sistema sanzionatorio, attualmente non idoneo: le pene non sono commisurate ai reati e le vittime non sono realmente tutelate. Auspichiamo l’approvazione in Commissione Giustizia del Senato del disegno di legge che vorrebbe rafforzare la tutela giuridica degli animali sotto vari profili.
Animalisti Italiani, intanto, presenterà denuncia querela finalizzata alla costituzione di parte civile per l’uccisione del cucciolo di labrador”, afferma Walter Caporale Presidente degli Animalisti Italiani.
Aggiunge il Vice Presidente Riccardo Manca: “La follia e la violenza del gesto non sono passate inosservate.
Atti di una violenza inaudita che restano troppo spesso impuniti in barba a qualsiasi concezione che abbia a che fare con il vivere civile.
Sangue innocente che macchia indelebilmente le nostre coscienze e che preclude ogni tipo di vera evoluzione.
Sangue che chiama altro sangue: i crimini sugli animali sono il tirocinio di quelli sugli uomini.
Pretendiamo che lo Stato Italiano dia forma al concetto di vera giustizia, vero e unico caposaldo di una società che ambisce a considerarsi “civile”.
Pretendiamo punizioni severissime e certezza della pena.
Senza sconti, senza se e senza ma.
Ogni vita è sacra.
E questo deve bastare”.