Strappati brutalmente dalle loro madri quando non hanno ancora neanche un mese di vita: è così che inizia l’incubo degli agnelli che ogni anno vengono macellati in nome di un’antica tradizione pasquale, a cui troppi italiani non vogliono ancora rinunciare.
Per questo annualmente lanciamo la campagna Save The Lamb che si è riconfermata un successo, come per le precedenti edizioni.
Commenta Walter Caporale, Presidente degli Animalisti Italiani: “Abbiamo invaso pacificamente chiese e piazze di tante città italiane, dopo un blocco durato 2 anni a causa della pandemia. Tutto ciò è stato possibile grazie al contributo dei volontari che hanno distribuito depliant, adesivi e palloncini a favore di una Pasqua cruelty free, invitando i cattolici italiani a risparmiare la vita degli indifesi agnelli in nome della sua sacralità, tanto declamata dallo stesso Papa Francesco, secondo cui dobbiamo avere rispetto per ogni creatura di Dio e per l’ambiente in cui viviamo”. Aggiunge: “Voglio ringraziare uno per uno le centinaia di nostri volontari che hanno diffuso un messaggio pieno d’amore in un tempo così oscuro e tristemente segnato dalla guerra in Ucraina. Una giornata di cooperazione, durante la quale la sinergia tra le persone è stata determinante. Ci auguriamo che la luce della Pasqua imminente illumini le coscienze collettive”.
Da Pavia a Roma, da Trento a Napoli con indosso una felpa recante la celebre frase di Leonardo Da Vinci “Non mangio niente che abbia un cuore”, i volontari dell’Associazione Animalisti Italiani sono scesi in campo per una Pasqua senza crudeltà.
Dopo l’evento nazionale, tenutosi il 10 aprile, la distribuzione dei volantini proseguirà sino a Pasqua.
Sono circa 2 milioni gli agnelli uccisi, ogni anno, in Italia. Ben 300.000 vanno al macello a ridosso di Pasqua per poi finire sulle tavole degli italiani. Dal 2016 ad oggi si è assistito ad una riduzione del 50% delle macellazioni, ma i numeri relativi al 2020 parlano ancora chiaro: 2.828.878 vittime.
Una vera strage.
Solo grazie alle nostre decisioni individuali possiamo fermare questa “usanza”sanguinaria.
La pace, il rispetto della vita, iniziano proprio dal piatto, dalle nostre scelte alimentari.