Il Tar ha sospeso il nuovo regolamento comunale, approvato nel dicembre 2020, relativamente al transito delle botticelle per raggiungere le aree assegnate per lo svolgimento del servizio: ovvero parchi e ville.
Secondo i giudici, Roma Capitale “non ha disposto idonee soluzioni a permettere agli operatori del servizio di adeguarsi alle nuove previsioni, favorendo l’agevole transito verso e dalle aree assegnate, mediante – ad esempio – l’istituzione di zone di ricovero dei cavalli e dei veicoli a trazione poste nelle immediate vicinanze se non all’interno delle aree stesse ovvero la previsione di incentivi economici all’acquisto di idonei autoveicoli di trasporto”.
Auspichiamo che il Comune di Roma provveda celermente a trovare una soluzione adeguata affinché non si ripeta l’ennesima estate infernale per i cavalli delle botticelle romane, il cui benessere va tutelato.
Bisogna arrivare ad eliminare totalmente, sull’esempio virtuoso del Comune di Verona e di Chicago, questa barbara “tradizione”.
Spostare le carrozze trainate da cavalli in parchi e ville della Capitale non è fattibile: l’amministrazione non si rende conto della profonda diversità tra le nostre aree verdi e quelle dell’oasi del Central Park di Manhattan a cui, probabilmente, vuole ispirarsi.
Riportiamo le affermazioni del Vice Presidente degli Animalisti Italiani, Riccardo Manca:
“Il minimo comune denominatore del Comune di Roma nei confronti degli animali è uno solo: l’inganno.
L’Amministrazione capitolina, pur avendo avuto anni per redigere il regolamento, ha approvato un documento poco puntuale e preciso che, ora, il Tar sospende.
Siamo di fronte all’ennesima vergogna che si abbatte su queste magnificenti Creature.
A Roma lo scempio della “nazione Animale” si rinnova con macabra puntualità dimostrando SENZA POSSIBILITÀ DI SMENTITA che i cosiddetti rappresentanti del popolo, da quelli corredati di fascia tricolore a tutti i compagni di merende che fanno parte del suo lotto di “poltrone”, hanno svenduto l’immane e sempiterna agonia degli splendidi Cavalli in nome di un bieco asservimento al “sistema”.
Un “sistema” che, sbandierando proclami e slogan ai quattro venti sin dal loro insediamento quasi 5 anni or sono, avevano colpevolmente dichiarato di voler sovvertire: abolizione botticelle, trasformazione della prigione-zoo del Bioparco in Centro Recupero Fauna Selvatica e poi ancora , gestione cinghiali, gestioni canili comunali e convenzionati, etc. etc.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti: uno sfacelo a 360 gradi.
Solo chiacchiere e false promesse, di concreto il nulla assoluto.
Un “sistema” che calpesta senza soluzione di continuità e senza tradire alcuna emozione, diritti, dignità e libertà di Coloro che camminano su 4 zampe e che non hanno nè avvocati nè sindacati.
La verità è una sola: tradizione, parola alla quale spesso si attaccano i “soloni” maestri del politichese e conniventi aguzzini, non vuol dire continuare a sfruttare QUALCUNO, ma anzi implica al contrario (e fa anche rima) un’ ‘evoluzione’.
Ed evoluzione significa anche e soprattutto presa di coscienza.”
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