Dopo altri presidi organizzati in precedenza si è tenuto sabato 16 ottobre scorso il corteo nazionale organizzato da Animalisti Italiani, Centopercentoanimalisti, Fronte Animalista ed Enrico Rizzi, per ottenere la liberazione dei 20 cuccioli di beagle, future vittime di una sperimentazione farmaceutica inutile e dannosa ad opera della multinazionale Aptuit-Evotec di Verona.
Era il 28 aprile 2012 quando gli Animalisti Italiani insieme ad altre associazioni e attivisti indipendenti portarono finalmente alla luce del sole mamme e cuccioli di beagle fino ad allora segregati nei capannoni del luogo degli orrori per eccellenza: Green Hill, l’ultimo allevamento italiano di cani destinati alla sperimentazione in vivo.
Sgomento e timore, queste le sensazioni leggibili negli occhi dei cani nel momento in cui per la prima volta toccarono l’erba, ricevendo una carezza colma d’affetto.
“Non potevamo credere ai nostri occhi: decine e decine di cuccioli rinchiusi in gabbie piccolissime. Oltre 30 di noi sono entrati per liberarli. In seguito, grazie alle indagini della Procura, tutti i cani sono stati liberati. La stessa storia, anche se declinata in modo diverso, si sta ripetendo ai danni della vita di queste 20 creature indifese prigioniere dell’azienda Aptuit. Serve un atto di coraggio maggiore sia da parte degli animalisti che delle istituzioni. Il Comune di Verona, a cui abbiamo chiesto collaborazione, sta monitorando le condizioni degli animali, pretendendo la massima trasparenza sugli esperimenti. Vogliamo che sia fatta luce sulle zone d’ombra che da troppo tempo riguardano la vivisezione. Quale sorte attenderà i cuccioli dopo terribili test e anni di sofferenze? Noi li vogliamo liberi ora e ci siamo offerti di prenderli in affidamento per trovare loro, successivamente, una famiglia che li ami”, dichiara Walter Caporale Presidente degli Animalisti Italiani.
La liberazione degli animali dal lager di Green Hill, fu una vittoria senza precedenti e un traguardo rilevante per il nostro Paese che ha segnato una svolta nella lotta contro la sperimentazione animale, ma soprattutto, ha cambiato il futuro di ben 2639 cani. Non possiamo continuare sulla strada dell’involuzione, i beagle così come i macachi vittime del Progetto Light-Up devono essere liberati. Adesso.
Nonostante il supporto di nomi del calibro di Tiziano Ferro, Tullio Solenghi, Massimo Wertmuller, Edoardo Stoppa e la notevole affluenza di persone al corteo, non è sufficiente per ribaltare la situazione e creare così la giusta pressione mediatica sull’opinione pubblica.
Nel terzo millennio non è più possibile considerare gli animali meri oggetti, senza alcuna forma di dignità e rispetto nel Loro confronti, dando luogo come nel caso di APTUIT, a un massacro che non avrebbe ragione di essere adottando metodi sostitutivi già ampiamente disponibili e una scelta consapevole nei prodotti di largo consumo.
Perdurare nel trincerarsi dietro la scusa della ricerca scientifica è solo un pretesto per voltarsi dall’altra parte ignorando la sofferenza e il patimento di esseri viventi, che come tali, hanno pienamente diritto di vivere dignitosamente tanto quanto gli esseri umani.