La proposta di legge AC30 dell’On. Michela Vittoria Brambilla, in discussione alla Camera, rappresenta un passo decisivo nella lotta contro i crimini sugli animali. Questa legge, frutto di anni di impegno delle varie associazioni animaliste italiane, introduce modifiche incisive al Codice Penale, trasformando il titolo da “delitti contro il sentimento dell’uomo per gli animali” a “delitti contro gli animali”, con sanzioni significativamente più severe per reati come l’uccisione, il maltrattamento e i combattimenti illegali.
Walter Caporale, Presidente dell’Associazione Animalisti Italiani, sottolinea l’urgenza di questa riforma: “Finalmente, la tutela degli animali viene riconosciuta come un valore in sé, non più subordinata alla percezione umana. Ora è il momento di agire, coinvolgendo i cittadini per smuovere coscienze e ottenere giustizia per chi non ha voce. Auspichiamo sanzioni sempre più severe, ma intanto un primo importante passo avanti si sta compiendo ”.
Tra le novità spiccano: il divieto di tenere i cani alla catena, pene più dure per il traffico di cuccioli e nuove aggravanti per i crimini commessi in presenza di minori o contro più animali.
L’Associazione Animalisti Italiani ha lanciato una petizione popolare per raccogliere firme e sensibilizzare l’opinione pubblica. Invitiamo tutti a unirsi alla nostra causa e fare pressione affinché questa riforma diventi realtà:
PETIZIONE >>> https://animalisti.it/petizione/
Difendiamo chi non può difendersi. Firma anche tu!
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Una breve panoramica sui punti principali contenuti nella proposta di legge AC30 che introduce importanti modifiche al titolo IX bis del Codice penale e altre norme sulla tutela degli animali.
- Cambio di titolo: non più “Dei delitti contro il sentimento dell’uomo per gli animali”, ma, in linea con la recente riforma costituzionale, “Dei delitti contro gli animali”. Viene tutelato non più il sentimento dell’uomo ma direttamente l’animale.
- Pene per l’uccisione di animali (art. 544-bis): aumentano da quattro mesi nel minimo e due anni nel massimo a sei mesi nel minimo e tre anni nel massimo, con multa aggiuntiva da 5.000 a 30.000 euro. Se l’uccisione avviene con sevizie o prolungando le sofferenze dell’animale, le pene salgono a un minimo di un anno e un massimo di quattro anni, con multa raddoppiata da 10.000 a 60.000 euro.
- Maltrattamento di animali (art. 544-ter): le pene passano da tre mesi nel minimo e diciotto nel massimo a sei mesi nel minimo e due anni nel massimo, con multa tra 5.000 e 30.000 euro.
- Spettacoli e manifestazioni pubbliche con sevizie degli animali (art. 544-quater): la multa passa da 5.000 a 15.000 euro nel minimo e da 15.000 a 30.000 euro nel massimo.
- Combattimenti e competizioni non autorizzate (art. 544-quinquies): la pena detentiva aumenta da uno a due anni nel minimo e da tre a quattro anni nel massimo. Chi partecipa a qualsiasi titolo sarà punito con reclusione da tre mesi a due anni e multa da 5.000 a 30.000 euro.
- Uccisione o danneggiamento di animali altrui (art. 638): il reato diventa perseguibile d’ufficio. Le pene salgono da sei mesi a un anno nel minimo e da un anno a quattro anni nel massimo. Si aggiunge una multa da 10.000 a 60.000 euro, applicabile anche all’uccisione o danneggiamento di un solo bovino o equino.
- Nuove aggravanti (art. 544-septies):
- Fatti commessi alla presenza di minori.
- Fatti commessi nei confronti di più animali.
- Uso di strumenti informatici e telematici.
- Divieto di alienare o abbattere gli animali durante il procedimento penale, fino alla sentenza definitiva.
- Facoltà per le associazioni riconosciute di presentare appelli, istanze di riesame e impugnazioni nei giudizi cautelari.
- Misure preventive del codice antimafia applicabili ai responsabili abituali di delitti contro gli animali o traffico di cuccioli.
- Traffico di cuccioli: pene aumentate per chi trasporta animali senza microchip e passaporto, da quattro mesi nel minimo e diciotto nel massimo, con multa raddoppiata da 6.000 a 30.000 euro. In caso di tre violazioni in tre anni, revoca definitiva dell’autorizzazione all’attività commerciale.
- Divieto di tenere i cani alla catena, introdotto a livello nazionale con sanzioni da 500 a 5.000 euro.
- Abbandono e detenzione in condizioni incompatibili (art. 727): multe aumentate da un minimo di 5.000 a un massimo di 10.000 euro. Se l’abbandono avviene su strada, la multa può salire a 6.666 euro.
- Uccisione o cattura di specie protette (art. 727-bis): pena aumentata da tre mesi nel minimo e un anno nel massimo, con ammende raddoppiate fino a 8.000 euro. Distruzione di habitat: arresto da tre mesi a due anni.