Pasqua è alle porte con il suo messaggio di Vita, Resurrezione e Speranza per ricordare il simbolo dell’Agnello di Dio: Cristo Stesso che entra nel mondo per la nostra salvezza eterna.
Il parallelismo con l’Agnus Dei ha diffuso nel tempo una pratica che è legata alla tradizione culinaria italiana: cibarsi di carne d’agnello per festeggiare la festività pasquale. Ciò però non ha nessun nesso con la religione cristiana che non impone regole alimentari né tantomeno ha elaborato un elenco di cibi consentiti o proibiti.
Dichiara il Presidente, Walter Caporale: “Animalisti Italiani Onlus ogni anno ripropone la campagna di sensibilizzazione Save The Lamb – Salviamo gli agnelli. Abbiamo iniziato a marzo con l’allestimento di stand di sensibilizzazione in piazza distribuendo i volantini per invitare tutti ad una Pasqua senza crudeltà e abbiamo proseguito con il salvataggio diretto di 10 agnelli proprio il giorno della Domenica delle Palme per lanciare un messaggio d’amore e speranza per una Pasqua cruelty-free.”
“A Pasqua non mangiare un bambino. Gli agnelli sono come i nostri figli. Tu uccideresti uno di loro? Come affermava il grande Leonardo Da Vinci: non mangio niente che abbia un cuore. Il vero cambiamento per salvare gli animali e il Pianeta inizia proprio dalle nostre tavole” – conclude Caporale.
I volontari dell’Associazione Animalisti Italiani Onlus, guidati dal Presidente Walter Caporale, hanno messo in salvo 10 agnelli, di cui 7 sono stati portati ad Aprilia alla Fattoria Didattica appartenente alla Scuola La Maisonnette, dove potranno essere accuditi e vivere una vita serena.
La tradizione cristiana dell’agnello a Pasqua non ha nessuna argomentazione teologica sostenibile, i sacrifici degli animali sono propri di altre religioni come quella Islamica che annovera la terribile e arcaica “Festa del Sacrificio”. Queste mattanze non solo sono inutili, ma crudeli e sicuramente lontane dall’idea di amore e compassione verso tutti gli esseri viventi. La Pasqua cristiana riconosce in Cristo l’agnello di Dio che toglie il peccato del mondo, colui che si mostra, si rivela, si esprime come vita, come salvezza, come esodo dalla schiavitù, come libertà. Il suo messaggio d’amore universale non prevede la carneficina degli agnelli per soddisfare il nostro palato.
Il consumo di carne nell’alimentazione, nello specifico di carne d’agnello, è ancora assai diffuso, seppure le richieste sono in calo del 28%. Gli alimenti di origine animale non solo sono i maggiori colpevoli dell’inquinamento ambientale, implicano sempre sofferenza e morte e non sono sinonimo di una dieta corretta e salutare.
La mattanza degli agnelli, lo scorso anno, ha portato all’uccisione di 382.000 cuccioli. Benché il dato sia in calo, sono ancora troppi gli ovini che ogni anno vengono macellati in prossimità della Pasqua: la cifra è superiore ai 2 milioni di individui secondo i dati Istat.