Nei giorni scorsi un cacciatore ha ucciso un altro uomo scambiandolo per una preda.
Una tragedia, l’ennesima, che si è consumata durante una battuta di caccia a Tolfa, in provincia di Roma.
A poca distanza di tempo da questo dramma, in Veneto, una giovane signora di Cavarzere, ancora sotto choc dopo per l’accaduto, assiste attonita all’uccisione del suo cane per mano di un cacciatore.
L’autore del vile gesto si è introdotto nella proprietà della donna, seguendo il suo cane da caccia che stava rincorrendo il pitbull della signora.
Questi sono solo alcuni esempi che testimoniano come la caccia sia anche un problema di sicurezza pubblica!
Ogni stagione venatoria porta con sé un triste bollettino di feriti e morti, per non parlare dei danni ambientali. Nel Rapporto Ispra “ll piombo nelle munizioni da caccia: problematiche e possibili soluzioni” si evidenzia come il munizionamento da caccia rappresenti una fonte di inquinamento da piombo, in grado di avvelenare gli uccelli selvatici, contaminare il terreno e determinare un rischio sanitario per l’uomo.
La pericolosità dell’attività venatoria per le persone e per gli animali, è sotto gli occhi di tutti. Nel caso di Caverzere l’aggravante non è solo l’invasione di una proprietà privata, ma la violenza gratuita ai danni di un cane di terzi e la minaccia ai danni di un altro essere umano. Secondo quanto dichiarato dalla vittima umana, oltre a sparare al cane, il cacciatore avrebbe tentato di sparare anche alla donna.
Il povero Tyson, il pitbull che ha perso la vita in questo modo così insensato, è solo una delle tante vittime della caccia.
Anche Animalisti Italiani denuncerà il cacciatore per chiedere giustizia e per evitare la morte inutile di altri animali e persone innocenti.
In tempi assai remoti la caccia ha rappresentato una fonte di sostentamento, ma oggi non è più così: è un barbaro “divertimento” violento e nocivo. Vogliamo gridare ai media e alle istituzioni: basta vittime delle doppiette! Il Governo ha l’obbligo di valutare le conseguenze della caccia sulla sicurezza pubblica e di cambiare la legislazione in materia.
Meno concessioni alle lobby venatorie per una graduale e totale abolizione della caccia che è solo ignobile “pratica” asservita a meri interessi economici intrisi di sangue innocente.
Perché qualcuno dovrebbe avere il diritto di uccidere un altro essere vivente?