La sera di venerdì 16 ottobre 2020 Roma e il Lazio sono sprofondati nell’abisso della vergogna: a poche centinaia di metri da San Pietro si è compiuta la “mattanza” di una mamma cinghiale con 6 cuccioli al seguito.
I poveri ungulati sono stati uccisi dopo essere stati telenarcotizzati in un parco giochi in via della Cava Aurelia.
Gli Animalisti Italiani sono sopraggiunti sul luogo del delitto.
Nelle prime ore di “prigionia” sembrava che l’intenzione fosse quella di catturare gli animali e trasferirli, poi qualcosa è cambiato e le autorità competenti, Comune e Regione in prima linea, hanno optato per l’abbattimento col favore delle tenebre, mentre intorno all’area giochi montava, nonostante la pioggia battente, la protesta delle associazioni animaliste e di molti singoli cittadini a dir poco sconcertati per ciò che stava accadendo.
Come associazione nazionale abbiamo dato immediatamente mandato ai nostri legali di denunciare la Regione Lazio, il Comune di Roma e i suoi responsabili.
Afferma indignato il Vice Presidente degli Animalisti Italiani, Riccardo Manca: “Sono tornati gli anni di piombo. Roma a mano armata!
Noi eravamo lì, abbiamo combattuto con tutte le nostre forze per evitare un ignobile massacro.
I “signori” Zingaretti , Raggi, Visca, Fiorini e Diaco si porteranno addosso per sempre il pianto di quelle 7 CREATURE INNOCENTI a cui è stato tolto il dono più grande che esista al mondo.
Osare spezzare l’Amore più PURO dell’Universo, quello tra una MADRE e i Suoi Figli, non porta MAI nulla di buono. Il loro pianto non da’ pace. Noi ci porteremo questo DOLORE dentro per tutta la Vita, ma questi lugubri rappresentanti del popolo dovranno assumersi le responsabilità che gli sono state conferite e vergognarsi per il resto dei loro giorni”.
Un episodio gravissimo come questo non può passare sotto silenzio e vanno subito chiarite dinamiche e responsabilità.
Non è possibile che la soluzione al problema della fauna selvatica che arriva nei centri abitati debba essere l’uccisione degli animali: bisogna utilizzare i metodi alternativi già previsti dalla normativa vigente e sperimentati in alcune aree del Paese.
Le attività di “controllo faunistico” sono consentite dalla Legge nazionale, rispettando però precisi vincoli: non si procede mai all’uccisione immediata degli animali, occorre sempre verificare prima l’efficacia dei metodi non cruenti.
Ricordiamo che il 27 settembre scorso la Giunta di Roma Capitale, guidata da Virginia Raggi, ha approvato la delibera contenente lo schema di protocollo d’intesa con Regione Lazio e Città Metropolitana per il “contenimento” dei cinghiali che prevede tre piani d’azione: cattura con teleanestesia e conseguente eutanasia del cinghiale; cattura con trappola e conseguente conferimento vivo ad una ditta incaricata per l’allevamento alimentare (le aziende agricole scelte dalla Regione Lazio per il conferimento dei cinghiali vivi sono due, una a Viterbo ed una a Cerveteri); l’abbattimento con arma da fuoco.
Ennesima prova di un’irresponsabile strategia del massacro questa deliberazione che altro non è che una caccia selvaggia autorizzata senza nessun limite alle uccisioni.
Insisteremo anche su tale scellerata delibera che presenta chiari elementi di illegittimità.
EVENTO CORRELATO—> GIUSTIZIA PER I CINGHIALI
Ci raduneremo sabato 24 ottobre dalle ore 14:30 in piazza del Popolo – Roma coinvolgendo, oltre gli attivisti e volontari di altre associazioni, anche tutti i cittadini che sono rimasti indignati per le direttive istituzionali.
Bisogna fare luce su questa pagina infausta e trovare concretamente soluzioni alternative, per preservare la vita dei cinghiali.