Roma, 8 maggio 2025 – Con profonda preoccupazione, l’Associazione Animalisti Italiani esprime la propria ferma contrarietà alla decisione del Parlamento Europeo di abbassare lo status di protezione del lupo da “strettamente protetto” a “protetto”.
La misura è stata approvata oggi con 371 voti a favore, 162 contrari e 37 astensioni. Il Parlamento ha sostenuto la proposta della Commissione di modificare la direttiva Habitat per allineare lo status di protezione dei lupi alla Convenzione di Berna, riducendolo soltanto a “protetto”. La proposta della Commissione è stata presentata in seguito a una risoluzione del Parlamento al riguardo. Si apre alla possibilità per gli Stati membri dell’UE di adottare una gestione più flessibile delle popolazioni di lupi, falsamente giustificata da presunte esigenze di coesistenza con le attività umane.
“È una decisione pericolosa, miope e fortemente influenzata da pressioni politiche e interessi locali,” dichiara il presidente dell’Associazione Animalisti Italiani, Walter Caporale. “Il lupo non è il colpevole, ma il capro espiatorio di un modello agricolo e territoriale incapace di evolversi nel rispetto dell’equilibrio naturale. Abbassare il livello di protezione significa aprire la porta a un’ulteriore recrudescenza di abbattimenti, bracconaggio e campagne d’odio verso una specie simbolo della biodiversità europea.”
Nonostante la possibilità per i singoli Stati di mantenere norme più severe, la nuova classificazione rappresenta secondo l’associazione “un segnale politico gravemente sbagliato” che rischia di indebolire decenni di progressi nella tutela di una specie ancora vulnerabile sotto molti aspetti.
“La crescita delle popolazioni di lupo – continua Caporale – è una storia di successo della conservazione. Non possiamo trasformarla in un problema da ‘gestire’ con i fucili. Si vergognino i partiti che hanno votato a favore del declassamento del lupo. In Italia c’è già chi brinda col sangue. Fugatti e i killer della fauna selvatica sono pronti a esportare il loro modello di morte. La vera sfida è promuovere soluzioni intelligenti: recinzioni elettrificate, cani da guardia, risarcimenti equi e tempestivi. Non il ritorno al Medioevo”.
Animalisti Italiani chiede al Governo italiano di non seguire l’esempio del Parlamento europeo e di mantenere lo status di “strettamente protetto” nella normativa nazionale, sostenendo misure di convivenza che tutelino sia il patrimonio faunistico che le attività agricole in modo equilibrato e sostenibile.
“La forza dell’Europa si misura anche dal rispetto che sa garantire ai suoi ecosistemi. Difendere il lupo significa difendere noi stessi,” conclude il presidente Caporale.