Roma, 24 Gennaio 2018 – Annullare il provvedimento di proroga alla chiusura della stagione venatoria il prossimo 10 Febbraio, smettendo così di fare regali inutili ai cacciatori. Animalisti Italiani Onlus (www.animalisti.it), Enpa, LAV, LNDC, Oipa e AIDA&A si schierano compatte contro la decisione dei Presidenti delle 10 Regioni italiane (Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sardegna, Umbria e Veneto), di posticipare la chiusura della caccia che non si fermerà il 31 Gennaio. In Umbria, addirittura, alcune specie potranno essere cacciate fino all’11 Marzo.
“Non riusciamo a comprendere i motivi di questa scelta – commenta il Presidente di Animalisti Itaiani Onlus, Walter Caporale – assolutamente in contrasto con quelli che, attualmente, sono i numeri della caccia in Italia. Il Rapporto Eurispes del 2016 indica che il 68,5% degli italiani è contrario a questa pratica e i dati forniti da Istat e Federcaccia danno in costante diminuzione il numero dei cacciatori che, negli ultimi 10 anni, è calato del 60% in rapporto alla popolazione italiana complessiva. Nonostante ciò, questi 10 Presidenti decidono di fare l’ennesimo ingiustificato regalo ai cacciatori. Per questo abbiamo scritto a tutti loro affinché, insieme, compiano una scelta coraggiosa e socialmente sensibile: annullare la proroga alla chiusura della stagione venatoria in corso e fissare lo stop definitivo al 31 Gennaio, mettendo così la parola fine a questa pratica ormai in declino inarrestabile”.
Una pratica, quella della caccia, che, oltre a decimare la fauna selvatica, comporta gravi forme di inquinamento ambientale e numerose vittime anche “umane”: “I cacciatori ogni volta dimostrano di non avere alcun rispetto per l’ambiente e per la salute di uomini, donne e bambini. Molto spesso – attacca Walter Caporale – nei boschi vengono lasciate centinaia di bossoli che, una volta sparati, non vengono recuperati. Il piombo che vi è contenuto all’interno danneggia terreni e falde acquifere ed è la principale causa del “saturnismo”, una patologia gravissima che colpisce il sistema nervoso. Noi abbiamo documentato questo fenomeno con foto scattate nel corso delle nostre passeggiate ecologiche e, insieme alla lettera, le abbiamo inviate a tutti i Presidenti per dimostrare la veridicità di quanto affermiamo. La caccia non ha rispetto di nessuna vita, nemmeno di quella dell’uomo. In base ai dati raccolti dall’Associazione “Vittime della caccia” – conclude il Presidente di Animalisti Italiani Onlus – da settembre a dicembre 2017 sono state 83 le persone fucilate con armi da caccia: di queste, 25 sono decedute, mentre 58 sono rimaste ferite dai cacciatori in azione. I numeri parlano chiaro: non c’è motivo di prolungare ulteriormente questa barbarie”.
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