Domenica 13 febbraio, in Svizzera, è stato votato un referendum all’avanguardia in materia di diritti degli animali, sulla proibizione dei test scientifici sugli animali e sugli esseri umani. Tra i vari quesiti anche uno sul bando alla pubblicità del tabacco in forme visibili ai bambini.
Il testo, che avrebbe inoltre esteso il divieto anche all’importazione di nuovi prodotti sviluppati utilizzando le sperimentazioni sugli animali, è stato purtroppo respinto dal 79,1% dei votanti. L’iniziativa è comunque ufficialmente archiviata essendo già stata respinta dalla maggioranza richiesta dei 26 cantoni della Confederazione.
Afferma Walter Caporale, Presidente degli Animalisti Italiani “Una giornata triste per gli animali e per noi animalisti: è una sconfitta schiacciante che ci lascia estremamente rammaricati. Restiamo vicini al cuore dei fratelli animali, ancora una volta trattati come cose e non come esseri evoluti, sensibili e senzienti, con un desiderio di vivere pari a quello di ogni altro essere vivente. In una civiltà evoluta come la nostra, il flop del referendum odierno non restituisce dignità alla vita”.
L’iniziativa referendaria si è tenuta a Basilea, in una delle capitali mondiali dell’industria farmaceutica, dove hanno sede colossi del calibro di Novartis, Roche e Sandoz.
Qui, il partito socialista, i verdi, gli animalisti e i cittadini hanno chiesto l’introduzione, nella costituzione cantonale, dei “diritti fondamentali per i primati non umani”. Quello di Basilea è frutto del progetto lanciato nel 2016 del think tank svizzero Sentience Politics (Politiche per la senzienza), che dichiara come propria missione la riduzione delle sofferenze per gli esseri senzienti.