Ieri è stata la sesta Giornata di mobilitazione internazionale contro l’esportazione di animali vivi.
In Italia, Animalisti Italiani, Animal Aid, Animal Equality Italia, Animal Law, Compassion in World Farming, ENPA, LAC, OIPA e Legambiente hanno lanciato un’azione social per far crescere la consapevolezza sulle condizioni di milioni di animali che soffrono nel trasporto a lunga distanza ogni anno.
La giornata d’azione, che si è tenuta virtualmente per il secondo anno consecutivo a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia di coronavirus, ha ricevuto uno schiacciante sostegno: 150 fra associazioni, gruppi e ONG in 40 paesi si sono unite in un Twitterstorm; i tweet contenenti l’hashtag #BanLiveExports hanno ricevuto più di 62 milioni di visualizzazioni, chiedendo un divieto delle esportazioni di animali vivi.
Gli attivisti hanno anche lanciato una petizione, che ha già raccolto oltre 52.000 firme a 24 ore dal lancio, chiedendo di vietare l’esportazione di animali vivi al di fuori dell’UE, i trasporti a lunga distanza che superano le otto ore e il trasporto di animali vivi sulle navi. La petizione sarà presentata alla Commissione europea alla fine dell’anno.
“Sulla scia delle recenti tragedie delle esportazioni di animali vivi, tra cui il disastro del canale di Suez, che ha visto centinaia di migliaia di animali bloccati in condizioni terribili, è diventato più chiaro che mai che questa pratica è superata, inutile e incredibilmente crudele”, dicono le associazioni.
“Chiediamo alla Commissione UE di seguire gli esempi della Nuova Zelanda e, più recentemente, del Regno Unito, e di mettere al bando l’esportazione di animali vivi per l’ingrasso e la macellazione”.
Ogni anno, milioni di animali vengono trasportati per migliaia di chilometri – per via aerea, marittima o terrestre – per essere macellati o ingrassati. Durante questi viaggi, soffrono a causa di stress, fatica, caldo eccessivo e ferite. Molti di questi animali sono pecore e vitelli tenuti in condizioni di sovraffollamento senza cibo a sufficienza, acqua o spazio per muoversi, e spesso affrontano una macellazione disumana nella loro destinazione finale.
La Giornata di mobilitazione internazionale contro l’esportazione di animali vivi aiuta a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla crudele realtà di questo terribile commercio, oltre a fare pressione sui decisori politici affinché implementino efficaci divieti.