Oggi, l’Alta Corte di Londra ha emesso una decisione che potrebbe cambiare il destino di Julian Assange, il giornalista australiano e cofondatore di WikiLeaks. Dopo anni di contestata estradizione, l’Alta Corte ha concesso il via libera all’istanza della difesa di Assange per un ulteriore appello di fronte alla giustizia britannica. I giudici hanno quindi dato una nuova opportunità agli Usa per fornire assicurazioni diplomatiche sul rispetto dei suoi diritti umani. L’udienza si terrà il prossimo 20 maggio.
Assange è stato al centro di una lunga battaglia legale con gli Stati Uniti che lo hanno perseguitato per quasi 15 anni per aver diffuso documenti riservati del Pentagono e del Dipartimento di Stato. Le sue azioni hanno portato alla luce una serie di rivelazioni imbarazzanti per le autorità statunitensi, scatenando un dibattito globale sulla trasparenza e la libertà di stampa.
Dichiara Walter Caporale, Presidente dell’Associazione Animalisti Italiani: “In un momento in cui la libertà di stampa e il diritto alla privacy sono sotto attacco in molte parti del mondo, il caso di Assange ha assunto una rilevanza globale. La sua lotta non riguarda solo la sua persona, ma anche i principi fondamentali della democrazia e della giustizia. È assolutamente sconcertante constatare come, nel giorno in cui dovremmo tutti alzare la voce per difendere la libertà di stampa, i diritti umani e la democrazia stessa, i grandi media non dedichino le prime pagine a Julian Assange. Come se la sua battaglia non fosse degna di attenzione, come se il suo nome non meritasse lo stesso rispetto di altri. Se la verità viene oscurata, se la voce di chi lotta per la giustizia viene soffocata, allora la stessa verità sembra svanire nel nulla. E per Julian Assange, è come se il suo nome non fosse abbastanza per richiamare l’attenzione dei grandi media, perché non è un Navalny, perché non fa parte dell’élite che decide cosa è degno di essere raccontato.
Se Assange in futuro verrà consegnato a coloro che hanno tramato per metterlo a tacere, sarà la fine di ogni illusione di democrazia. E tutto questo solo perché ha fatto il suo lavoro di giornalista, di editore, di difensore della verità.”
La difesa legale di Assange ha sempre sostenuto che l’estradizione metterebbe a rischio la sua vita e la sua integrità, sottolineando le gravi preoccupazioni riguardanti il trattamento che potrebbe subire una volta consegnato alle autorità statunitensi.