Domani, martedì 24 giugno, l’Associazione Animalisti Italiani si costituisce parte civile nel processo per l’uccisione dell’orsa Amarena, simbolo di convivenza pacifica tra uomo e fauna selvatica, brutalmente uccisa il 31 agosto 2023 a San Benedetto dei Marsi, da un colpo di fucile. Contestualmente è previsto il presidio di sensibilizzazione “Giustizia per Amarena”, che si terrà davanti al Tribunale di Avezzano a partire dalle ore 12:00. Al fianco degli Animalisti Italiani parteciperanno anche le associazioni animaliste OIPA, WWF, Lav e Appennino Ecosistema.
“La nostra presenza in aula rappresenta un atto dovuto per Amarena e per tutti gli animali selvatici vittime di violenza. Il presidio vuole essere un messaggio forte alla collettività e alle istituzioni: la tutela della fauna selvatica non può essere ignorata”, dichiara Walter Caporale, Presidente dell’Associazione Animalisti Italiani.
Amarena era benvoluta da tutti: un’orsa che si avvicinava ai centri abitati senza mai rappresentare un pericolo, considerata da molti la mascotte dell’Abruzzo. La sua uccisione a sangue freddo ha lasciato orfani i suoi due cuccioli e ha scosso la coscienza collettiva. Ora, l’indagato, L.A., dovrà rispondere davanti alla giustizia per un atto crudele e ingiustificato.
Secondo l’accusa, l’imputato avrebbe esploso un colpo di fucile caricato con munizionamentoartigianale, appositamente preparato per causare il massimo danno, uccidendo volontariamente l’orsa. L’azione è aggravata dalla crudeltà, dall’assenza di valida giustificazione e dalla presenza dei cuccioli, oltre che dal pericolo arrecato alla pubblica incolumità per aver sparato in un luogo accessibile a terzi e vicino a centri abitati.
“Ci auguriamo una condanna esemplare, senza sconti né benefici, per un crimine che ha colpito non solo un animale innocente appartenente a una specie protetta, ma l’intera comunità, ferita nel profondo da un atto tanto vile quanto ingiustificabile”, conclude Walter Caporale, Presidente dell’Associazione Animalisti Italiani.