I VOLONTARI DI ANIMALISTI ITALIANI ONLUS OPERANO DA MESI SUL TERRITORIO, MA STANNO RILEVANDO CARENZE DELLE ISTITUZIONI NELLA GESTIONE DELL’EMERGENZA PER QUEL CHE RIGUARDA GLI ANIMALI
Roma, 28 settembre 2016 – Dall’inizio dell’emergenza terremoto Animalisti Italiani Onlus ha mobilitato tutte le sue forze per soccorrere gli animali delle zone colpite. La nostra responsabile della sede de L’Aquila Cristiana Graziani sta coordinando una squadra di volontari che porta assistenza quotidiana ai nostri amici a quattro zampe. Da alcune settimane abbiamo allestito anche un presidio fisso ad Amatrice, per rendere più rapide ed efficienti le operazioni di soccorso.
La società civile e le associazioni però non devono essere lasciate sole nella gestione dell’emergenza. Attualmente manca un presidio fisso del servizio veterinario della ASL nei territori colpiti. Alcuni dirigenti da noi contattati sostengono di aver chiesto il permesso alla Protezione Civile da circa un mese, ma al momento tutto è ancora bloccato.
Attualmente il presidio veterinario ASL più vicino alle zone terremotate si trova a Rieti, a circa 50 minuti di macchina da Amatrice. Questo costringe spesso Cristiana Graziani e i volontari di Animalisti Italiani Onlus ad operare in sostituzione delle strutture istituzionali che, invece, avrebbero il dovere di garantire l’assistenza. La nostra associazione, peraltro, non è coperta da alcun rimborso spese, non ancora previsto dallo Stato nonostante le nostre costanti operazioni sul territorio.
“Nella giornata di ieri – ha detto Cristiana Graziani – sono stata contattata dalla Protezione Civile, che mi ha segnalato la presenza di un cane in gravissime condizioni, chiedendomi di recarmi urgentemente sul posto. Prima di farlo ho chiamato la ASL servizio veterinario di Rieti per chiedere l’intervento urgente. Mi hanno risposto dicendomi che non c’erano veterinari reperibili perché tutti in riunione con la Protezione Civile. Nessuno era rimasto per la reperibilità che deve essere garantita per legge. Quindi mi sono occupata, quale medico veterinario e a titolo gratuito, di questo cane, togliendo gli aghi di istrice conficcati nel suo corpo uno per uno, somministrando lui antibiotici e antidolorifici nonché la disinfezione delle lesioni”.
A questo punto, come associazione, avvertiamo l’urgenza di porre delle domande alla Protezione Civile, e nello specifico:
1) Come è possibile che la Protezione Civile non abbia ancora consentito alla ASL di allestire un presidio nelle zone del sisma?
2) Cosa sta facendo la Protezione Civile per offrire risorse umane alle istituzioni locali, che dopo un terremoto hanno un sovraccarico di lavoro ed hanno bisogno di aiuto esterno per garantire le reperibilità previste per legge?
3) Cosa non sta funzionando nel coordinamento per le emergenze veterinarie?
Ci auguriamo che vengano fornite risposte quanto prima, e che si rimedi a gravi carenze che mettono a rischio la vita di tanti animali, il cui soccorso non può essere lasciato esclusivamente sulle spalle delle associazioni e del mondo del volontariato.
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