CONTRO STRAGE 10.000 CANI E GATTI A YULIN OLTRE 200 ANIMALISTI MANIFESTANO SOTTO L’AMBASCIATA CINESE A ROMA
L’AMBASCIATORE RIFIUTA DI INCONTRARE DELEGAZIONE DEGLI ANIMALISTI ITALIANI ONLUS: “E’ UN AFFARE INTERNO CHE NON VI RIGUARDA”
RABBIA E PROTESTE CONTRO BOLLITURA DI CANI E GATTI VIVI
QUI IL VIDEO DELLA MANIFESTAZIONE ►► http://bit.ly/28JOC5S
#StopYulin2016 #BanYulin2016 #StopYulinTorture
Roma, 21 giugno 2016 – L’Associazione Animalisti Italiani Onlus – www.animalisti.it – ha manifestato questa mattina davanti l’Ambasciata Cinese a Roma per chiedere di fermare il Festival di Yulin, la metropoli cinese dove il 21 giugno di ogni anno, per il solstizio d’estate, si celebra un Festival per il quale vengono macellati e poi mangiati circa 10mila tra cani e gatti: secondo una credenza popolare la carne di cane sarebbe fonte di salute, fortuna e vigore sessuale, mentre sono noti i dati secondo le istituzioni e strutture sanitarie locali di migliaia di casi di rabbia, difterite e altre malattie provocate dall’ingestione di carne di cani di provenienza sconosciuta.
Davanti all’Ambasciata cinese più di duecento persone hanno assistito alle rappresentazioni degli attivisti di Animalisti Italiani Onlus che hanno messo in scena quello che avviene nei giorni del Festival: cani e gatti torturati e bolliti vivi, dopo essere stati catturati per strada o sottratti ai loro padroni.
Per l’occasione l’Ambasciata cinese ha deciso di serrare i cancelli in orario di apertura al pubblico e l’Ambasciatore cinese Li Ruiyu si è rifiutato di incontrare una delegazione di Animalisti Italiani Onlus che volevano consegnare una lettera rivolta al Governatore della Regione Autonoma di Quansi Zhuang con la supplica di fermare Yulin.
Una lettera che negli ultimi giorni hanno inviato migliaia di persone indignate.
“Siamo qui in tantissimi nonostante oggi sia un giorno lavorativo per gridare il nostro sdegno e fermare la mattanza che partirà il prossimo 21 giugno” – dichiara il Presidente degli Animalisti Italiani Walter Caporale – “Lo facciamo nel segno della nonviolenza gandhiana, quella per cui non ci si volta dall’altro lato di fronte alla tortura degli indifesi ma ci si batte in loro protezione. Purtroppo l’Ambasciatore cinese ha deciso di ignorare le nostre proteste e ci ha negato persino la possibilità di un incontro e rispondendo che questa orrenda strage è un loro affare interno che non ci riguarda”.
La mobilitazione internazionale per fermare la strage di Yulin continua attraverso gli hashtag#StopYulin2016 #BanYulin2016 #StopYulinTorture, attraverso le petizioni dei siti Change.orge Firmiamo.it e attraverso tutte le lettere di protesta da inviare all’Ambasciata cinese in Italia.
RASSEGNA STAMPA:
Tesori a quattro Zampe –> http://bit.ly/28P0vtC
Repubblica.it –> http://bit.ly/28Nt5K5
Quotidiano.net –> http://bit.ly/28PjnKs
Libero Gossip –> http://bit.ly/28WohSZ
Meteo Web –> http://bit.ly/28Niy23
Il Giorno –> http://bit.ly/28LQtd1
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