Anzio apre le spiagge libere agli amici a 4 zampe, ma un caso virtuoso tra i tanti che fotografano invece un’arretratezza culturale e civile scoraggiante, non fa dell’italia un Paese all’avanguardia da questo punto di vista. La sentenza n. 9302 parla chiaro: “la scelta di vietare l’ingresso agli animali – e, conseguentemente, ai loro padroni o detentori – sulle spiagge destinate alla libera balneazione, risulta irragionevole ed illogica, oltre che irrazionale e sproporzionata”.
Così commenta Walter Caporale, Presidente dell’ Associazione Animalisti Italiani Onlus: “anche per quanto riguarda l’accesso dei cani in spiaggia l’Italia è fanalino di coda in Europa: divieti, multe, caccia “all’untore” – perché è in tal modo che viene additato chi porta con se il proprio cane al mare – sono all’ordine del giorno, mentre questa sentenza dovrebbe diventare la regola da applicare in tutto lo Stivale così come avviene in tutti gli altri Paesi civili. Quando ero consigliere regionale in Abruzzo mi sono battutto per l’approvazione della legge n.19/2014, sebbene disattesa da alcuni Comuni come Giulianova e Ortona. Ogni Comune infatti ha l’obbligo di individuare almeno un tratto di spiaggia dove poter andare anche con il cane. Altrimenti non lamentiamoci se l’abbandono di animali raddoppia in estate. Occorre una legge quadro nazionale che regolamenti l’accesso dei cani in spiaggia per evitare che ci siano regioni virtuose – dall’Abruzzo a salire – e regioni che invece impongono solo divieti che, oltretutto, allontanano i turisti stranieri”.
Ed è proprio di eccesso di potere e violazione del principio di proporzionalità (equilibrio tra esigenze pubbliche e private) che ha peccato il Comune di Anzio non indicando i tratti di arenile dove fosse possibile balneare con il proprio cane. Una vittoria, questa della sentenza emessa il 10 luglio, che fa sperare in una apertura sempre maggiore verso i nostri animali domestici. Dopo Ostia e Santa Severa, anche Anzio deve individuare tratti di spiaggia da destinare all’accoglienza degli amici a quattro zampe, atteggiamento senz’altro utile a contrastare il fenomeno dell’abbandono e a favorire una cultura animalista.
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