Esordisce così Walter Caporale, Presidente dell’Associazione Nazionale Animalisti Italiani Onlus: “È la quarta morte misteriosa in meno di due mesi. Non è un caso isolato, si potrebbe trattare di bracconaggio, di gesti dolosi. Invieremo un esposto alla procura di Trento per chiedere di aprire un’inchiesta sul possibile coinvolgimento umano nelle morti sospette degli orsi. Vogliamo l’autopsia al fine di accedere agli atti e capirne di più. Riteniamo importante riflettere anche sul legame tra queste azioni e la politica aggressiva nei confronti della fauna selvatica proposta dal Presidente della Provincia Autonoma, Maurizio Fugatti che ricordiamo tiene prigioniera nel Casteller mamma orsa Gaia-JJ4, rifiutando le proposte degli animalisti che hanno individuato un rifugio più consono per mamma orsa. La violenza a cui ricorre Fugatti è l’unico modo che conosce per gestire la questione plantigradi. Si dimetta e lasci spazio a chi vuole tutelare davvero sia gli animali che gli umani”.
In meno di 50 giorni 4 orsi hanno perso misteriosamente la vita nei boschi trentini.
Il primo, in ordine temporale, era stato un cucciolo di circa 3-4 mesi d’età, rinvenuto in bassa Val di Sole lo scorso 22 aprile. La settimana successiva, invece, era stata la volta del ritrovamento di M62, individuato da un gruppo di escursionisti in una zona impervia dei boschi sopra San Lorenzo Dorsino. L’animale, in questo caso, era stato riconosciuto immediatamente per via delle marche auricolari. M62, infatti, era un esemplare già noto in Provincia, per via della sua tendenza ad avvicinarsi agli abitati nell’intento di cibarsi. Su di lui pendeva un’ordinanza di cattura e abbattimento da parte del Presidente Fugatti, il quale era in attesa del via libera da parte di Ispra.
Il terzo caso, invece, risale ai primi giorni di giugno ed è avvenuto poco distante dal luogo in cui, lo scorso 5 aprile, ha perso la vita il giovane runner Andrea Papi. Anche in questo caso, non si conoscono ancora le cause della morte. La speranza è che il corpo del quarto orso morto a Cavedago, rinvenuto fortunatamente già pochi giorni dopo il decesso, permetta invece di ottenere una risposta chiara sulle cause del decesso.