Giacomo, un cane di 17 anni, cieco e zoppo, ammazzato senza pietà in Sardegna con più di una dozzina di colpi di ascia e poi decapitato, era una creatura mite e indifesa.
Abbiamo depositato, tramite il nostro avvocato Aurora Loprete, la denuncia per uccisione di animale, ai sensi dell’articolo 544 bis del Codice Penale, nei confronti di Daniele Arras che sostiene di averne procurato la morte “per legittima difesa”.
Il Presidente di Animalisti Italiani Onlus, Walter Caporale, dichiara: “È inutile ostinarsi a voler redimere chi, concretamente, rappresenta un serio pericolo per la collettività. Persone crudeli come l’assassino del cane Giacomo vanno punite in modo esemplare se non vogliamo sprofondare sempre di più nel pericoloso baratro dell’indifferenza verso chi è più debole. Abbiamo il dovere morale di rendere migliore la società in cui viviamo e possiamo farlo solo adeguando le leggi e le pene per chi le infrange, a livello di un paese “civile”.
Il fatto risale al 23 gennaio del 2019 ed è balzato all’attenzione dell’opinione pubblica grazie al servizio della trasmissione Le Iene mandato in onda in data 28 aprile 2019 perché vi sono innumerevoli dettagli della dolorosa vicenda che non trovano riscontro nella realtà. In base alla versione dell’assassino, l’animale si sarebbe infilato nella sua stalla dove ha ucciso i conigli e poi lo avrebbe aggredito. Ribadiamo che Giacomo era un cane anziano, cieco e zoppo! La proprietaria del cane Rossella e il suo vicino Arras in passato avevano avuto però degli screzi. “Una volta ha voluto dei soldi per liberare altri due miei cani, accusati da lui di avergli ucciso 7 conigli”, racconta la donna. “Ho pagato e dopo qualche tempo quei cani sono spariti e nelle loro cucce ho trovato pozze di sangue con un proiettile”. In paese anche altre persone hanno avuto problemi con Daniele Arras ed il copione è sempre lo stesso.
“Prendersela con un debole è sintomo di alta pericolosità sociale oltre che di infinita codardia. Lasciate entrare il cane coperto di fango, si può lavare il cane e si può lavare il fango. Ma quelli che non amano né il cane né il fango quelli no, non si possono lavare. La frase di Prevert calza a pennello per la tragica vicenda di Giacomo”, afferma il Vicepresidente Riccardo Manca.
L’Avvocato Aurora Loprete aggiunge: “Si tratta di un delitto efferato: il tipo di arma utilizzata, il numero dei colpi inflitti, la decapitazione. Auspichiamo che il PM possa valutare con adeguata sensibilità le aggravanti perché avvenimenti del genere non dovrebbero mai verificarsi”.