“Vendere ed esporre astici nel ghiaccio con le chele legate è reato”
Roma, 7 febbraio 2019 – “Dopo aver sporto formale denuncia – querela nei confronti del direttore responsabile del centro commerciale Panorama poiché deteneva nel reparto pescheria del supermercato ivi presente degli astici vivi con le chele legate, ossia in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze, in data 15 gennaio u.s. si è tenuta l’udienza dinanzi al Tribunale Penale di Roma, durante la quale il Giudice ha ammesso la costituzione di parte civile dell’associazione Animalisti Italiani Onlus e ha accolto la richiesta di danni morali per un ammontare di 20 mila euro. È il secondo processo in Italia a favore di aragoste e astici”. Lo rende noto Walter Caporale, Presidente di Animalisti Italiani onlus. “Questa vergognosa pratica – prosegue -, ‘giustificata’ dalla volontà di rendere palese che il prodotto messo in vendita sia il più fresco possibile, fa sì che la logica di mercato entri in insanabile conflitto con le regole di corretta gestione di questi animali, i quali possono sì essere commerciati vivi, ma certo non sottoposti a questo genere di torture. Ragion per cui commette un maltrattamento di animali, reato previsto, disciplinato e sanzionato dall’articolo 727 del codice penale, chi li conserva in modalità improprio, come affermato dalla terza sezione penale (sentenza n.30177)”.
“I crostacei sono esseri senzienti – aggiunge – in grado di provare dolore e pure in assenza di precedenti giurisprudenziali l’interesse umano non deve mai prevalere rispetto all’interesse alla non-sofferenza dell’animale. Cucinarli ancora vivi è una ‘consuetudine sociale’ che va superata. L’Italia si deve adeguare alla crescente sensibilità verso gli animali e seguire la Svizzera che ha vietato di calare vive le aragoste nell’acqua in ebollizione attraverso un decreto legge. I crostacei dovranno essere storditi mediante distruzione meccanica delle cellule cerebrali o fulminati mediante elettroshock”. I legali dell’associazione, gli Avv.ti Donato Iacovino e Francesco Paolo Fornario, hanno commentato: “è una grande vittoria, poiché il Tribunale ha ammesso la costituzione di parte civile della persona offesa nonostante la difesa del direttore responsabile dell’esercizio commerciale avesse formulato la propria opposizione. Da adesso l’associazione Animalisti Italiani Onlus è ufficialmente una parte del processo e ciò ci consentirà di articolare al meglio la nostra difesa per la tutela degli astici. Non resta altro che aspettare la prossima udienza, che si terrà in data 21 febbraio p.v., al fine di conoscere gli sviluppi del processo e della battaglia per gli astici”.