In data odierna le scriventi associazioni accreditate Animalisti Italiani Sez. Roma, Zampe Pulite odv, LNDC Sez. Ostia, Enpa Sez. Roma, AVCPP, AM.AN.T. odv, hanno inviato una missiva al Sindaco di Roma Capitale Dr. Roberto Gualtieri nella quale ribadiscono che segnalano da tempo a Roma Capitale la grave situazione che si è creata all’interno dei canili comunali Muratella e Ponte Marconi: il servizio veterinario fornito dal gestore Agro Aversano ha cessato, ormai da più di un mese, di fornire informazioni sulla salute dei cani segnalati dalle predette associazioni e, addirittura, è stato loro impedito di visitare un cane ricoverato in clinica. Questo atteggiamento di ostruzionismo che va a penalizzare sia i diritti degli animali (e le associazioni che li tutelano) sia la sensibilità di chi assiste e ama da anni questi cani, è stato riscontrato soprattutto dopo la vicenda che ha coinvolto il cane Wolf, destinato ad una “eutanasia compassionevole” e che solo grazie alla tenacia e determinazione dei volontari ha potuto ora godere di cure a lui dovute perchè in realtà le sue condizioni di salute non erano così gravi da prevederne la soppressione.
Dichiarano le associazioni animaliste: “Siamo forse colpevoli di tutelare i diritti degli animali di Roma Capitale? Ci sentiamo prese in giro dal gestore Agro Aversano S.r.l. e, di conseguenza, dalla direttrice sanitaria dr.ssa Giulia Buffatello, la quale non fornisce notizie ed informazioni sui cani attraverso il canale da lei stessa indicato (ossia tramite comunicazioni email ad indirizzo specifico creato ad hoc), costringendo le associazioni a farlo tramite accesso agli atti con notevole ritardo nelle risposte (circa trenta giorni) ed intasamento burocratico. Inoltre, il mancato riscontro da parte di Roma Capitale e del dipartimento competente sulle gravi carenze di gestione da noi segnalate, non fa altro che accrescere la preoccupazione per la sorte degli animali ospiti dei canili del Comune di Roma e conferma drammaticamente quanto evidenziato da parte nostra agli organi competenti, ossia che il servizio veterinario non doveva essere fornito dal Gestore dei canili, come previsto dall’ultimo bando, per un immaginabile conflitto di interessi.
Viene mortificato il volontariato di persone che solo con le loro risorse di tempo, di lavoro e di denaro, si prodigano per tutelare i diritti di esseri più deboli, ossia gli animali del Comune di Roma.
Siamo preoccupate della salute dei cani e stiamo valutando di scendere in piazza per manifestare il nostro disappunto sull’attuale gestione dei canili comunali che non rispetta quanto prescritto nel bando triennale vinto.”