VOTO ASSEMBLEA CAPITOLINA SU DELIBERA POPOLARE STOP BOTTICELLE. “IL RESPINGIMENTO E’ AMARO PER I CITTADINI, CAVALLI CONTINUERANNO A SOFFRIRE MA GRAZIE A NOI C’E’ FINALMENTE IMPEGNO FORMALE A DELIBERA SPOSTAMENTO CARROZZELLE NEI PARCHI E A MODIFICA LEGGE REGIONALE PER ARRIVARE A RICONVERSIONE INTERO SETTORE”
“Il respingimento della proposta è amaro per noi e i cittadini dopo tre anni di battaglie per la calendarizzazione ma grazie alla nostra Delibera popolare che la maggioranza non ha avuto purtroppo il coraggio di approvare, oggi l’Aula dell’Assemblea Capitolina ha almeno ufficializzato un impegno a Sindaco e Giunta per far modificare la legge regionale del Lazio sui servizi di trasporto non di linea che permetterà l’abolizione delle botticelle a Roma e finalmente a dare una data, il prossimo martedì 8 maggio, per l’ufficializzazione dell’avvio della Delibera alternativa M5S che sposterà le botticelle, speriamo da subito, dal traffico alle ville urbane, atto sul quale non siamo stati mai incontrati a differenza dei vetturini”.
Così le associazioni Animalisti Italiani, Avcpp-Io libero, Enpa, Lav e Oipa commentano il voto dell’Aula Giulio Cesare che ha registrato sei favorevoli (Pd e Lista Civica Giachetti), 26 astenuti (M5S e FdI) e nessun contrario.
“Registriamo con favore almeno lo zero fra i contrari dopo i preannunci che negli anni le Amministrazioni di ogni colore hanno fatto, compresa l’attuale che aveva l’abolizione delle botticelle fra i punti programmatici elettorali. Si è continuato a parlare solo grazie alla nostra delibera popolare delle sofferenze dei cavalli, delle trasgressioni alle pur minime regole sugli stop delle trazioni animali dei veicoli per il caldo – continuano Animalisti Italiani, Avcpp-Io libero, Enpa, Lav e Oipa – infine c’è da notare, amaramente, che è mortificante per gli strumenti di partecipazione popolare non essere stati convocati in audizione né dalle Commissioni consiliari né dal Presidente dell’Assemblea a rappresentare le motivazioni della proposta di Delibera firmata, lo ricordiamo da più del doppio dei cittadini, oltre 10.500, il quorum necessario a depositare una formale delibera popolare”.
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