Animalisti Italiani si costituisce parte civile nel processo per il cane Rocky.
Vi ricordate del cane Rocky il pitbull ucciso da un agente durante un’operazione di polizia lo scorso luglio 2019?
Quel cane non aveva aggredito nessuno, ci sono i video che testimoniano la gratuità oltre che l’efferatezza del gesto compiuto dal “tutore dell’ordine pubblico”.
Qui il video dell’accaduto. Contiene immagini forti
La scorsa settimana presso il tribunale di Napoli, si è tenuta l’udienza per discutere l’opposizione alla richiesta di archiviazione per l’uccisione di Rocky. Ci costituiremo parte civile nel processo che avrà luogo in conseguenza dell’imputazione coatta che il GIP ha ritenuto di infliggere al poliziotto che ha sparato 2 colpi a bruciapelo al povero cane.
Ci fa sorridere la presa di posizione del sindacato di polizia che si ostina a voler difendere l’indifendibile. E se anche il cane si fosse comprensibilmente rivoltato verso qualcuno, vista la concitazione del momento, non sussisteva il tanto sbandierato pericolo di vita per un soggetto nelle vicinanze.
Sarebbe bastato spaventarlo sparando in aria semmai, e lui si sarebbe allontanato.
“La verità è un’altra, la verità è la macabra presunzione che alcune vite valgano meno di altre e se Rocky fosse stato un “essere umano” a quest’ora avremmo avuto oceani di talk show televisivi, di prime pagine di giornali e di social network dove sarebbe montata senza soluzione di continuità l’indignazione popolare per condannare l’inaudito gesto del poliziotto.
Ma Rocky era solo un cane.
Rocky era un Animale e quindi un nostro subalterno.
Una creatura “inferiore” per definizione.
La radice di ogni male del mondo è racchiusa in questo semplice assioma; non lamentiamoci allora del fiume di violenze e di ingiustizie che inondano quotidianamente le nostre esistenze, perché noi tutti ne siamo i primi responsabili.
Nessuno escluso”, dichiara Riccardo Manca, Vice Presidente degli Animalisti Italiani.
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