Roma, 16 ottobre 2025 – L’Associazione Animalisti Italiani sta organizzando un presidio di protesta contro il bando della Regione Lazio, che destina 600.000 euro di fondi pubblici a operazioni di “prelievo”, “cattura” e “abbattimento” di animali domestici rinselvatichiti, in particolare bovini ed equini vaganti.
Gli Animalisti Italiani invitano tutte le Associazioni animaliste e i cittadini a partecipare al presidio che si terrà:
📍 Lunedì 20 ottobre, ore 15
📌 Piazza Oderico da Pordenone – Roma
(Metro B fermata Garbatella, Bus 714 da Stazione Termini)
Denuncia Walter Caporale, Presidente dell’Associazione Animalisti Italiani, che sarà presente al presidio: “È un atto grave! Il bando della Regione Lazio legittima l’uccisione indiscriminata di animali rinselvatichiti, ignorando completamente soluzioni alternative già ampiamente sperimentate, come la cattura non cruenta, la sterilizzazione e il trasferimento in santuari. Chiediamo l’immediata sospensione del provvedimento e l’apertura di un tavolo di confronto con le associazioni animaliste. Se non verrà ritirato, la mobilitazione continuerà.”
Il provvedimento, che non prevede il parere preventivo dell’Istituto ISPRA né distingue tra livelli di intervento, viola i principi della legge 157/1992, secondo cui l’abbattimento degli animali è da considerarsi solo come extrema ratio.
Gli animali definiti “inselvatichiti” sono nella maggior parte dei casi vittime di abbandoni e incuria umana. Trattarli come una “minaccia da eliminare” è un approccio che Animalisti Italiani giudica barbaro e anacronistico, del tutto incompatibile con i valori di una società civile.
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✉️ MAIL BOMBING IN CORSO
In parallelo alla manifestazione, l’Associazione promuove un’azione di mail bombing per chiedere formalmente la revoca del bando. I cittadini possono inviare il testo disponibile sul sito e sui canali social dell’associazione agli indirizzi:
TESTO
Oggetto: No all’abbattimento degli animali rinselvatichiti
Alla C.A.
Francesco Rocca
Presidente della Regione Lazio,
Roberto Aleandri
Direttore della Direzione regionale Agricoltura e Sovranità alimentare, Caccia e Pesca, Foreste
Come cittadino preoccupato per la tutela degli animali e dell’ambiente, esprimo la mia ferma opposizione all’Avviso Pubblico recentemente emanato dalla Regione Lazio, che prevede il finanziamento di interventi di “prelievo”, “cattura” e “abbattimento” di animali domestici rinselvatichiti, in particolare bovini ed equini vaganti.
Pur comprendendo le esigenze di sicurezza pubblica e di tutela delle attività agricole, ritengo che il ricorso a metodi letali sia eticamente inaccettabile, inefficace sul piano ecologico e contrario ai principi di benessere animale sanciti dalla normativa nazionale ed europea.
Il decreto si pone inoltre in netto contrasto con i principi stabiliti dalla legge quadro 157/1992, che stabilisce come il controllo della fauna selvatica (e, per evidente relazione, della fauna inselvatichita) debba avvenire tramite l’adozione di metodi che privilegino la salvaguardia della vita dell’animale, ritenendo l’abbattimento come extrema ratio e previo parere dell’Istituto ISPRA.
Nel caso specifico, il provvedimento della Regione Lazio non solo non prevede espressamente il preventivo parere dell’Istituto ISPRA, ma non fornisce alcun criterio graduale e distintivo in merito ai possibili interventi da operare sugli animali vaganti e cosiddetti “inselvatichiti”, ritenendo la soluzione dell’abbattimento sempre ammissibile.
Gli animali cosiddetti “inselvatichiti” sono spesso il risultato di abbandoni o mancanze nella gestione da parte dell’uomo. Non si tratta di un problema “da eliminare”, ma di una responsabilità collettiva da affrontare con strumenti civili, strutturali e non violenti.
Per queste ragioni, chiedo che la Regione Lazio:
- sospenda immediatamente l’attuazione del bando nella parte in cui prevede l’uso di metodi letali;
- destini i fondi pubblici a interventi di censimento, cattura non cruenta, sterilizzazione, recupero e trasferimento degli animali in rifugi e santuari idonei;
- coinvolga le associazioni animaliste, gli ordini veterinari e gli enti di tutela ambientale nella definizione delle strategie di gestione;
- istituisca un tavolo tecnico permanente per sviluppare politiche regionali coerenti con i principi di convivenza, rispetto e prevenzione;
promuova campagne di informazione e formazione rivolte ai Comuni e ai cittadini sulla gestione etica e non violenta degli animali domestici rinselvatichiti.
Chiedo cortesemente di avviare un dialogo diretto con la cittadinanza e le realtà attive sul territorio, al fine di trovare soluzioni attraverso il confronto democratico e la ricerca di alternative non cruente.
In attesa di un riscontro, porgo cordiali saluti.