Firma la petizione: www.animalisti.it
FIRMA LA PETIZIONE PER INASPRIRE LE PENE PER I REATI DI MALTRATTAMENTO CONTRO GLI ANIMALI
Dichiara Walter Caporale, Presidente Animalisti Italiani “Piango di rabbia e di tristezza: un uomo, italiano, ha picchiato la madre, poi ha scaricato la sua rabbia sul cane e lo ha torturato con 50 colpi di forbice. Abbiamo denunciato Giuseppe Scicchitano. Ma siamo in Italia: questo assassino non farà un solo giorno di carcere! Vogliamo la galera anche in Italia per chi tortura cani o gatti! Firma per chiedere al governo pene più severe per chi maltratta animali: www.animalisti.it”.
Oggi il cane è morto. In corso l’autopsia per accertare le cause del decesso. La crudeltà sugli animali è il tirocinio della crudeltà sugli uomini! In questo macabro caso è sotto gli occhi di tutti, visto che l’individuo ha tentato di aggredire anche la madre che per prima aveva chiamato il 118, segnalando l’accaduto. La donna si sarebbe barricata in casa, chiudendosi in una stanza per ben 7 giorni per sfuggire al figlio che, non potendo aggredire la madre, ha riversato tutta la sua rabbia sul cane indifeso.
Certe persone sono pericolose per la comunità e non va più nascosto che esista una correlazione tra gli abusi subiti dagli amici a quattrozampe e quelli che avvengono all’interno delle mura domestiche. Gli animali sono “esseri senzienti” – come li definisce il Trattato di Amsterdam del 1997 – a cui bisogna garantire benessere. Per questo andrebbero perseguiti con pene più adeguate e severe i reati di maltrattamento. Animalisti Italiani, oltre ad aver denunciato l’assassino, proseguirà la raccolta firme per chiedere al Governo l’inasprimento delle pene per i reati contro gli animali.
L’Associazione Nazionale Animalisti Italiani cercherà, anche, di approfondire le dinamiche all’interno dell’ASL Napoli 1, già nota per lentezze burocratiche e casi di malasanità, in quanto non risulta chiaro perché il cane, già sofferente e in condizioni gravi a causa delle ferite inferte, sia stato sterilizzato durante la degenza.