IGNORATI GLI APPELLI AL RISPETTO DEGLI ANIMALI DI PAPA GIOVANNI PAOLO II, SAN FRANCESCO, GIOVANNI XXIII E PAOLO VI
Filo conduttore dell’esistenza di San Francesco è stato l’amore per la natura declinato in tutte le sue forme: per lui tutti gli animali meritavano rispetto. Non la pensa così Don Giacinto, parroco di Deiva Marina (SP) che ancora nel 2019, secoli dopo la predicazione francescana, ne ignora il significato profondo. Durante la processione della Madonna della Guardia ha deciso, senza se e senza ma, di impedire ad un cane e alla sua mamma umana di prendere parte alla funzione religiosa.
“Non solo l’uomo, ma anche gli animali hanno il soffio divino”, a ricordarcelo è il Presidente di Animalisti Italiani, Walter Caporale che cita appunto le parole di Papa Giovanni Paolo II, aggiungendo:
“Il Parroco di Deiva Marina è l’ennesimo triste esempio del dispotismo umano. Da un uomo di Chiesa non ti aspetti che si comporti come padrone irresponsabile del creato. Gravissimo trattare gli animali come oggetti da usare e ancor più deprecabile imporre alle persone decisioni tiranniche: si tratta di mancanza di rispetto e limitazione della libertà ai danni di esseri viventi. La fede in Dio creatore conduce ad amare la creazione e tutte le creature. All’uomo e alla donna, il Creatore ha affidato il compito di custodire e coltivare l’universo e quanto contiene. Gli animali sono la parte più piccola della creazione divina che un giorno rivedremo nel mistero di Cristo.”
Don Giacinto Sobolewski è noto per aver contestato, in passato, l’intransigenza del papa e per ulteriori episodi che non testimoniano amore né per gli animali né per i bambini se si pensa al presunto allontanamento dalla scuola dell’infanzia parrocchiale di 2 bimbi «perché piangevano troppo».
Non esiste un divieto ufficiale di portare il cane in Chiesa, ma si prevede che siano i parroci ad avere l’ultima parola, per cui è a loro discrezione anche farli partecipare ad una processione solenne. Ma un vero prete, come già molti oggi fanno, ha il compito di accogliere indistintamente.