Disappunto per le recenti dichiarazioni di Papa Francesco che, durante un discorso ai Prefetti italiani, ha nuovamente preso di mira gli animali domestici e gli esseri umani che se ne prendono cura. Bergoglio ha ribadito la sua preoccupazione per la diminuita natalità in Italia, associandola all’idea che “i cagnolini sono al posto dei figli“. Aggiungendo che gli immigrati, piuttosto, vanno accolti come figli dalle famiglie italiane. L’aneddoto del cagnolino nel passeggino, precedentemente condiviso dal Pontefice, agli Stati Generali della Natalità, ha riacceso la polemica con gli animalisti.
“Santità, quando i 32.000 preti, i 52.000 consacrati e le 70.000 suore avranno adottato un immigrato, allora anche noi Animalisti Italiani Onlus seguiremo il suo appello. “Io, 60enne” – dichiara il Presidente degli Animalisti Italiani Onlus, Walter Caporale -, “mi occupo di difendere i più fragili dall‘età di 14 anni: immigrati e barboni sono miei fratelli esattamente come lo sono gli animali, poiché seguo l’insegnamento di Papa Paolo VI: ‘Gli animali sono la parte più piccola della Creazione Divina, ma noi un giorno li rivedremo nel Mistero di Cristo’. Quindi mi creda: i più deboli tra i deboli sono gli immigrati, gli anziani, i disabili, le donne e, mi permetta, anche gli animali. Perché la violenza inizia sempre sugli animali per poi passare agli immigrati o alle donne. La sua cultura argentina non le permette di calarsi nel sangue e nel dolore degli animali, le Chiedo di poterla incontrare per ricordarle le parole di Papa Giovanni Paolo II: ‘C’è nell’uomo un Soffio che assomiglia al soffio e allo spirito di Dio. Gli animali non ne sono privi…’. Mi chiami, La prego: 333.117.5670 walter.caporale@gmail.com “.
Il mondo animalista sottolinea che gli animali domestici non dovrebbero essere considerati come surrogati dei figli, ma piuttosto come compagni di vita che portano gioia nelle famiglie. Ribadiamo che la responsabilità di accogliere i migranti e affrontare le sfide demografiche non dovrebbe essere scaricata sugli animali domestici. Sono sfere diverse che non vanno contrapposte.
Invitiamo il Papa e tutti i leader politici a considerare il rispetto per la vita animale come parte integrante della nostra responsabilità sociale e a promuovere la comprensione e l’amore per tutte le forme di vita. Papa Francesco rettifichi, intervenga con un discorso forte, incisivo, in cui non si crei confusione e divisione sul rapporto con gli animali.