Animalisti Italiani appoggia e sostiene la protesta in atto da parte delle due animaliste Barbara Nosari e Stefania Sbarra, perché il pensiero che anima tale opposizione è il nostro.
Stefania e Barbara rappresentano ognuno di noi, loro sono due attiviste per i diritti degli animali, un impegno che dura da molti anni.
Dal 21 settembre sono in sciopero della fame.
Si idratano con acqua e tisane.
Nient’altro.
Una forma di protesta nonviolenta e di forte sensibilizzazione per quello che sta avvenendo in Trentino, dove prosegue la persecuzione degli orsi: tre plantigradi sono rinchiusi nel recinto del Casteller e altri sono ricercati, perfino con ordine di abbattimento.
Proprio oggi Fugatti, presidente della Provincia autonoma di Trento, ha revocato l’ordinanza del 27 agosto scorso che disponeva la cattura e la detenzione di orsi potenzialmente pericolosi per la popolazione che si fossero avvicinati ai centri abitati dei comuni di Andalo e Dimaro Folgarida, non avendo evidenziato ulteriori situazioni di pericolo dopo la cattura dell’esemplare M57, e che entro la fine di novembre gli orsi andranno in letargo.
Una mossa che ci sembra puramente strategica, ennesima presa in giro nei confronti dei poveri orsi che continuano a restare prigionieri senza colpa.
Gli orsi sono stati reintrodotti in Trentino dal progetto Life Ursus, finanziato in parte dall’Italia e dall’Unione Europea, trovando anche l’approvazione di quelle categorie politiche e istituzionali che ora lo demonizzano, ad iniziare appunto dalla Provincia Autonoma di Trento.
Le due coraggiose donne stanno proseguendo lo sciopero della fame ad oltranza e sino a quando non cesserà la strategia del terrore adottata dalla Provincia Trentina che ai metodi nonviolenti continua a preferire i massacri e le catture per condurre gli orsi ad una cattività che li condurrà lentamente ed inesorabilmente alla morte.
Ignoranza senza confini ed incompetenza in materia di salvaguardia della fauna selvatica locale caratterizzano l’operato del Presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti. Non dimentichiamo mai che i veri abitanti dei boschi sono gli animali non umani, e tra questi proprio l’orso.
Sosterremo la loro lotta non solo con questa comunicazione di supporto, ma procedendo per vie legali e attraverso manifestazioni continue in tutti i luoghi di pubblico interesse.
Vi esortiamo anche ad unirvi alla mail bombing alle istituzioni, aperto a ciascuno di voi perché è un obbligo morale e intellettuale fare qualcosa.
Bisogna intraprendere una strada alternativa per tutelare il benessere degli animali contro una politica nazionale e trentina che specula sulla pelle degli orsi per meri interessi economici.