IL CASO A PESCIA (PISTOIA). GIÀ IDENTIFICATO E DENUNCIATO L’AUTORE. FINCHÉ NON CAMBIERÀ LA LEGGE SUL MALTRATTAMENTO DEGLI ANIMALI QUESTA BARBARIE NON AVRÀ FINE! SABATO MANIFESTAZIONE DI PROTESTA ORGANIZZATA DAL SINDACO!
Roma, 26 ottobre – Vantarsi della propria crudeltà, senza rendersi conto dell’azione commessa. Dopo Angelo, la dinamica si ripete: a Pescia (Pistoia) un 27enne, Gaetano Foco, ha picchiato selvaggiamente, stuprato e ucciso una cagnolina di razza pinscher di nome Lilù, di proprietà di una signora e dispersa da circa un anno. Non pago, ha ripreso le sue gesta postandole su facebook. Stavolta le modalità sono state, se possibile, ancora più macabre: l’assassino ha torturato il povero cane conficcandogli oggetti in gola, sfinendolo e soffocandolo con maltrattamenti di ogni genere.
Questo schifo deve finire! Per fortuna gli abitanti di Pescia stanno già intervenendo. Da ieri è attivo un sit-in di volontari sotto casa dell’assassino. Anche il Comune sta facendo la sua parte: il Sindaco ha indetto una manifestazione di protesta per sabato, a partire dalle ore 15, presso il muretto “immagini cani”, lungo il fiume Pescia (vicino alla Passerella Sforzini).
E’ attiva una petizione di Change.org per una severa condanna di Gaetano Foco: http://bit.ly/2eF5Jeb
“Scenderemo in piazza col Sindaco e i cittadini di Pescia – dichiara Walter Caporale, Presidente di Animalisti Italiani Onlus – E non daremo pace all’assassino. Lo denunceremo e ci costituiremo parte civile al processo. Al contrario del caso di Angelo, dove abbiamo assistito all’omertà di tanti abitanti di Sangineto, stavolta i segnali che vediamo indicano che c’è una presa di coscienza più forte su quanto accaduto. Cavalchiamo quest’onda e diffondiamo il messaggio che uccidere un animale non è meno grave che uccidere un essere umano”.
Ricordiamo che Animalisti Italiani Onlus chiede da tempo l’introduzione di sanzioni più severe per chi maltratta gli animali. In Italia azioni come quelle di Pescia e Sangineto vengono punite solo con sanzioni pecuniarie. In Parlamento verrà presto discussa una proposta per punire col carcere chi commette simili atrocità. Qui è possibile firmare la nostra petizione per l’inasprimento delle sanzioni (http://bit.ly/1QZpgPm).
Non è il momento di arrendersi di fronte alla violenza, bensì di moltiplicare gli sforzi per cambiare la cultura di questo Paese e le sue leggi!
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