Lunedì 6 ottobre, presso la sala conferenze della Camera dei Deputati, si è svolta una conferenza stampa convocata da alcuni deputati del Movimento 5 stelle con lo scopo di chiedere l’immediata calendarizzazione di una proposta di legge, presentata il 18 giugno 2013 a prima firma Chiara Gagnarli, che prevede il divieto del rito della macellazione religiosa, ovvero l’uccisione dell’animale senza preventivo stordimento, come previsto dall’ordinamento italiano.
“Noi come Animalisti Italiani, con Irriducibili Tocani e Anima Animale, possiamo portare l’esperienza del primo mattatoio regionale per la macellazione rituale di San Miniato, in provincia di Pisa” – sono le parole di Walter Caporale, presidente dell’Associazione Animalisti Italiani Onlus, intervenuto alla conferenza stampa – “Siamo andati lo scorso 14 settembre, nel giorno in cui è stato inaugurato, nonostante non avessero ancora le autorizzazioni per la macellazione, come ci è stato confermato dal Presidente della Regione Toscana Rossi. Siamo stati accolti da centinaia di arabi che ci hanno lanciato dei sassi. E’ importante chiarire un punto: bisogna avere il coraggio di dire che non c’entra niente il razzismo, questa è una battaglia di civiltà, né di destra né di sinistra. Siamo in Italia e bisogna rispettare le leggi del nostro Stato, che è laico e non confessionale. Questa proposta di legge va calendarizzata e io mi impegno a scrivere a tutti i deputati affinché si sveglino”.
In Italia, questo tipo di macellazione è stato autorizzato per la prima volta con un decreto del 1980. Un decreto legislativo del 1998 prevede che l’animale prima di essere ucciso debba essere privo di coscienza, in modo da evitargli ulteriori sofferenze. Lo stesso decreto, però, concede una deroga alle macellazioni rituali. Secondo un’inchiesta condotta dall’Organizzazione Internazionale Animal Equality il giro d’affari in Italia, della cosiddetta macellazione rituale halal per la religione musulmana e kosher per quella ebraica, ammonta a circa 5 miliardi di euro.
Anche le regole europee sul tema (regolamento 1099/2009) prevedono che l’uccisione dell’animale avvenga solo dopo lo stordimento, ma riconoscono un’eccezione in caso di macellazioni di tipo rituale. La normativa garantisce inoltre agli Stati membri dell’Unione Europea l’autonomia decisionale in tema di deroghe alla legislazione su stordimento e macellazione. Il risultato è che in Europa il quadro è eterogeneo: alcuni Paesi vietano la macellazione rituale, altri la permettono, in altri invece è permessa ma non viene concessa deroga allo stordimento.
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