Un duro colpo alla tutela del lupo arriva da Bruxelles. Il Comitato dei rappresentanti permanenti degli Stati membri (Coreper) ha approvato il mandato del Consiglio per modificare la direttiva Habitat, declassando ufficialmente lo status di protezione del lupo da “strettamente protetto” a “protetto”. Una scelta che, pur lasciando margini di autonomia ai singoli Stati, riduce di fatto la salvaguardia giuridica del predatore più iconico del continente.
“L’Unione Europea ha compiuto un nuovo passo verso il declassamento dello status di protezione del lupo. Una mossa controversa, frutto di pressioni politiche e sociali, che riaccende il dibattito sulla convivenza tra uomo e natura”, ha dichiarato il Vice Presidente di Animalisti Italiani, Marco Gavotti, commentando l’esito della riunione.
Dietro la decisione dell’UE, spinta da un clima politico sempre più teso nei confronti delle politiche ambientali, si cela una pressione esercitata dalle proteste del mondo agricolo, acuitasi negli ultimi mesi contro le norme del Green Deal europeo. Il lupo è diventato, suo malgrado, un capro espiatorio: trasformato in simbolo delle difficoltà rurali, più che riconosciuto come elemento chiave dell’equilibrio ecologico.
Animalisti Italiani denuncia la strumentalizzazione politica della questione ambientale, con effetti potenzialmente devastanti per la biodiversità:
“Il ritorno del lupo in molte aree europee è un successo della conservazione, non una minaccia da abbattere. Siamo profondamente contrari a qualsiasi tentativo di ridurre la sua tutela sotto la spinta di logiche elettorali o interessi di breve periodo”, prosegue Gavotti.
Sebbene il nuovo status permetta ancora agli Stati membri di adottare misure più restrittive, il rischio concreto è che, in mancanza di un fronte comune, si apra la porta a pratiche di controllo meno etiche e scientificamente discutibili. Il Consiglio UE ha ribadito che i fondi per promuovere la coesistenza uomo-lupo – come le recinzioni, i cani da guardia e gli indennizzi – resteranno attivi, ma senza una forte volontà politica di valorizzare la biodiversità, le misure rischiano di rivelarsi insufficienti.
Animalisti Italiani chiede all’Italia di mantenere il massimo livello di tutela previsto per il lupo, nel rispetto dei suoi obblighi di conservazione e in coerenza con i valori sanciti dalla nostra Costituzione, che oggi tutela anche gli ecosistemi e gli animali.
L’organizzazione continuerà a battersi in tutte le sedi europee e nazionali affinché non si torni indietro su decenni di conquiste per la fauna selvatica. La parola passa ora al Parlamento Europeo, che sarà chiamato a votare sul testo: è qui che si gioca l’ultima, fondamentale partita.